Parlamento in ferie. A settembre sicurezza, Rai, iter manovra


Con il via libera definitivo al decreto Carceri anche la Camera, con un giorno di ritardo rispetto al Senato, chiude i battenti per le ferie estive. Le sedute dell’Aula di Montecitorio riprenderanno il 10 settembre (con la discussione generale sul ddl sicurezza), mentre le commissioni riprenderanno l’attività una settimana prima, il 2. Già fissata la riunione della conferenza dei capigruppo della Camera, mercoledì 11 settembre, per la definizione del calendario dei lavori del mese di settembre. Il Senato riaprirà i battenti l’11 settembre, ma le commissioni avvieranno i lavori il 3. In tutto, i senatori si potranno godere 35 giorni di ferie (anche se le sedute delle commissioni riprenderanno una settimana prima). Sono invece 33 i giorni di vacanza per i deputati, ma anche in questo caso i lavori delle commissioni ripartiranno con una settimana di anticipo. Terminato l’ormai tradizionale tour de force del Parlamento a ridosso della chiusura agostana (per la verità quest’anno caratterizzato da un numero elevato di decreti da convertire, in tutto 10 in meno di un mese, tanto che il governo è dovuto ricorrere a più riprese alla fiducia), anche il governo si concede alcune settimane di ferie dopo l’ultima riunione odierna del Cdm.
“Senato e Camera hanno portato avanti un grandissimo lavoro in questo ultimo mese”, osserva il ministro Ciriani. “Esprimo soddisfazione per quanto abbiamo fatto, anche perché l’impegno collettivo ci ha consentito di portare a termine un compito complesso”, aggiunge dopo l’ultimo voto di Montecitorio prima delle ferie.
Sono diversi i provvedimenti che attendono Camera e Senato alla ripresa dei lavori a settembre, anche a causa della corsia preferenziale data ai decreti per evitare la mancata conversione in legge. A farne le spese è stato innanzitutto il ddl sicurezza, ma anche il nuovo codice della strada. Diverso il discorso sulle nomine Rai: a rallentare il voto dei due rami del Parlamento per il rinnovo dei 4 componenti del Cda dell’azienda di viale Mazzini, oltre all’ingorgo di decreti, ha influito anche la ricerca di un’intesa interna alla maggioranza, ancora da trovare.
Così come se ne riparlerà a settembre per l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale, in sostituzione della giudice Silvana Sciarra, scaduta da quasi un anno. Il Parlamento in seduta comune è già convocato per martedì 17 settembre alle ore 15.30 e il presidente Fontana ha fatto sapere che si procederà con una convocazione settimanale ad oltranza finchè non ci sarà fumata bianca. Va a settembre anche il ddl concorrenza, approvato dal Cdm a fine luglio, che contiene anche il tema delle concessioni autostradali: una parte dei pedaggi andrà nelle casse dello Stato. Il provvedimento dovrebbe iniziare l’iter alla Camera, mentre l’appena licenziato dal Cdm decreto Proroghe – con misure che spaziano dal fisco agli enti locali fino al sostegno agli sfollati delle Vele di Scampia e l’aumento da 100mila a 200mila euro della flat tax per chi trasferisce dall’estero la propria residenza fiscale in Italia – dovrebbe essere assegnato al Senato. Alla ripresa, poi, il governo dovrà iniziare a mettere mano alla nuova legge finanziaria: la deadline è fissata al 20 settembre per la presentazione del piano strutturale, il nuovo documento di finanza pubblica varato con la revisione del Patto di Stabilità da parte della Ue. Una volta definita la cornice dei fondi presenti in cassa, potrà partire il vero cantiere della manovra, che va inviata al Parlamento entro il 15 ottobre. Tra i nodi che l’esecutivo si troverà a dover sciogliere dopo la pausa estiva c’è anche l’ormai annosa questione dei balneari. Dal governo fanno sapere che il tema sarà affrontato in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri, quando sarà esaminato e approvato il provvedimento di riordino delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo, al fine di stabilire un quadro giuridico certo per gli operatori e per le amministrazioni locali.
Quanto al Parlamento, la Camera sarà impegnata, subito alla ripresa dei lavori, con l’esame del ddl sicurezza, da poco licenziato dalle commissioni dopo un esame serrato che ha sollevato le proteste delle opposizioni. Tante le norme contestate, con ben tredici tra nuove fattispecie di reato e aggravanti. Si va dal carcere per le detenute madri allo stop alla cannabis light, dalla cosiddetta norma ‘anti-Gandhi’ fino al reato ribattezzato ‘anti-Tav’, dal reato di rivolta nelle carceri e nei centri di accoglienza fino al reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”. L’approdo in Aula per la discussione generale è già fissato per il 10 settembre, dopo aver subito diversi rinvii tra luglio e inizi agosto.
Va a settembre anche la proposta di legge Giachetti contro il sovraffollamento delle carceri che prevede la concessione della liberazione anticipata. Così come a settembre ripartirà l’iter del premierato in commissione Affari costituzionali di Montecitorio. Svolte le audizioni, la riforma costituzionale dovrebbe entrare nel vivo, ma non è escluso che i tempi non saranno brevi: innanzitutto perchè, come preannunciato dal presidente di commissione ma anche dal governo, la riforma dovrebbe procedere parallelamente alla separazione delle carriere dei magistrati, sempre all’esame della stessa commissione essendo riforma costituzionale, sia perchè la ministra Casellati ha aperto a possibili modifiche al testo. Dovrebbe quindi entrare nel vivo anche la riforma Nordio sui due Csm. Infine, sempre alla Camera dovrebbero approdare in Aula le nuove norme sul lavoro. Per quel che riguarda il Senato, i lavori riprenderanno l’11 settembre con all’ordine del giorno le Disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese e Misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie. Dopo la pausa estiva dovrebbe entrare nel vivo anche l’esame della proposta sul fine vita: il 17 settembre dovrebbe iniziare la discussione in Aula, ma l’iter in commissione non è ancora stato avviato, quindi è altamente probabile un rinvio. Sempre al Senato è atteso in Aula il testo sulla maternità surrogata reato universale, caro a FdI, a un anno dal via libera della Camera. Palazzo Madama sarà chiamato anche a sciogliere gli ultimi nodi sulla riforma del codice della strada, cara alla Lega, che ha già incassato il via libera della Camera ma sulla quale ‘pesano’ quasi 500 emendamenti di cui 54 a firma Forza Italia. (AGI)