Parigi 2024: Macron chiede una “tregua olimpica”


A 100 giorni dall’apertura di Parigi 2024 e alla vigilia dell’accensione della fiamma olimpica ad Atene, il presidente Emmanuel Macron lancia simbolicamente il conto alla rovescia dell’atteso appuntamento sportivo internazionale che vede la Francia, paese organizzatore, in prima linea. In un lungo intervento all’emittente televisiva Bfmtv e radiofonica Rmc, il presidente francese ha lanciato un appello alla “tregua olimpica”, al rispetto, alla tolleranza da parte degli atleti, dando una serie di garanzie per quanto riguarda la sicurezza.
I Giochi Olimpici si terranno – dal 26 luglio all’11 agosto – in un contesto internazionale di grande instabilità per diversi conflitti armati e tensioni geopolitiche in Medio Oriente e in Europa. Oltre alla minaccia del terrorismo jihadista che si allunga sulla manifestazione sportiva francese, è concreto il rischio di scioperi già indetti dai sindacati d’Oltralpe per fare pressione sul governo in merito ad alcune riforme sul tavolo.
“Vogliamo mostrare il volto migliore della Francia e vogliamo che la cerimonia abbia il massimo successo possibile. È una prima mondiale. Possiamo farlo e lo faremo. Ci siamo dati i mezzi per farlo, ne vale la pena” ha esordito Macron, promettendo una grande cerimonia di apertura e chiusura anche per i Giochi Paralimpici. “Il nostro Paese è stato colpito dal terrorismo e ciò che i terroristi vogliono è impedirci di sognare. Ci stiamo organizzando, stiamo resistendo. Non c’è nessuna ingenuità”, ha proseguito il presidente francese. In risposta a tale minaccia, Macron ha confermato l’esistenza di “scenari di ripiego, dei piani B e C”, come una cerimonia limitata al Trocadero o un ritorno allo Stade de Francese, oltre ad una mobilitazione eccezionale della polizia, la limitazione del traffico, dei perimetri di sicurezza una settimana prima. In riferimento ai conflitti geopolitici, che in qualche modo potrebbero avere ripercussioni sulla competizione sportiva, il titolare dell’Eliseo si è impegnato a “fare tutto il possibile per avere una tregua olimpica, a far tacere le armi per negoziare”. Nel suo intervento, Macron ha sottolineato l’importanza del “rispetto e della tolleranza” tra avversari, che “non sono nemici”, argomentando che gli atleti della Russia e di Israele saranno presenti e non c’entrano nulla con i conflitti in corso, pertanto “non va fatta politica” in quel contesto. Al centro dell’evento c’è lo sport: in una Francia presentata dal presidente come “una nazione sportiva”, ha elencato tutti gli aspetti positivi che ruotano intorno, citando i valori del rispetto, della tolleranza, le sue virtù educative e sanitarie, la fiducia in sé stessi.
L’obiettivo dichiarato è quello dello “sport per tutti, in particolare a scuola, sin dalle elementari, che non deve essere un accessorio”. Per quanto riguarda i risultati delle Olimpiadi, Macron ha fissato un obiettivo ambizioso per gli atleti francesi: entrare nella top 5 con 80 medaglie da conquistare, e nella top 8 alle paralimpiadi – dal 28 agosto all’8 settembre – con circa 40-50 medaglie. Ha poi riconosciuto un punto di debolezza logistico nell’organizzazione dei Giochi Olimpici per quanto riguarda l’accesso per i disabili alla metropolitana di Parigi. “Abbiamo una forza e una debolezza. Abbiamo una delle reti metropolitane più dense del mondo. La nostra debolezza è che è una delle più vecchie. Non siamo del tutto all’altezza e in linea con gli obiettivi in termini di norme sull’accessibilità. Le ragioni sono molteplici. Abbiamo valutato tutto. Il costo di una trasformazione completa della metropolitana era insostenibile”, ha detto Macron. Durante i Giochi Olimpici saranno messi a disposizione taxi per le persone a mobilità ridotta. Sul capitolo delle numerose polemiche emerse nelle ultime settimane, tra cui la partecipazione alla cerimonia della cantante maliana francofona, Aya Nakamura, che ha fatto scattare reazioni razziste dell’estrema destra, il presidente francese ha risposto che sono state “scioccanti”, promettendo invece uno “spettacolo completo con molti artisti francesi, artisti internazionali, cantanti d’opera, e con Aya Nakamura che, spero, sia presente nella lista”.
Personalmente, Macron sarà presente a Marsiglia l’8 maggio per accogliere la fiamma olimpica, “ma non credo sia il mio posto o il mio ruolo portarla. Vedremo poi se qualcuno mi inviterà a portarla, ma non sono nel programma”. Invece, per quanto riguarda l’impegno preso dal presidente francese di fare il bagno nella Senna, ha risposto che “non ho cambiato idea. Sarò sul posto prima del 26 luglio”. In ballo c’è l’eredità delle Olimpiadi con, ha insistito Macron, una serie di strutture e infrastrutture che saranno utilizzate in seguito, frutto di un lungo lavoro lanciato nel 2016. “Quando parliamo di eredità, la Senna e la Marna saranno una delle più grandi eredità di questi Giochi Olimpici. È stato speso più di un miliardo di euro. E non solo per i tuffi. In queste zone avremo centri per gli sport acquatici, che mi stanno molto a cuore per i giovani. Il 60% dei bambini di Seine-Saint-Denis non sa nuotare”, ha concluso Macron. (AGI)
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