“I giovani devono avere il coraggio di costruire, di andare avanti, di uscire dalla zone di comfort (zone confortabili)”, “un giovane che sceglie di essere, sempre nella sua vita in un mondo confortabile, è un giovane che ingrassa ma non ingrassa la pancia, ingrassa la mente. Per questo dico ai giovani: rischiate, uscite. Non abbiate paura. La paura è un atteggiamento dittatoriale che ti fa paralizzare”. Papa Francesco all’incontro interreligioso con i guovani di Singapore – che ha definito “coraggiosi e sfacciati” -, abbandona il testo scritto e dopo aver ascoltato le testimonianze di tre ragazzi (un indù, una sikh e una cattolica) va a braccio sottolineando tre parole che lo hanno colpito: “critici di salotto”, “zone di comfort” e “tecnologie”. La gioventù deve andare “verso la verità, essere creativi e deve stare attenta a non cadere nei critici di salotto, quelli che fanno bla bla bla”, ha affermato il Pontefice precisando che la critica va bene quando è costruttiva perché se distruttiva non si va avanti. “E’ vero che tante volte i giovani sbagliano” ma è normale, è l’importante è “rendersi conto dello sbglio”. E Bergoglio continua: “Occorre rischiare”. Poi esorta a non essere schiavi dei telefonini perché altrimente si diventa “giovani dispersi”. E ha invitato a lottare contro il bullismo, che è “sempre n’aggressione”.
E il coraggio è importante, ha più volte precisato Francesco, “per il dialogo interreligioso”. “Tutte le religioni sono un cammino per arrivare a Dio. Dio è Dio per tutti. Noi siamo tutti figli”. E poi ha ricordato: “Ogni dittatura nella storia, la prima cosa che fa è tagliare il dialogo”. (AGI)