Papa: spalancate le porte del cuore alla speranza, lo ha detto all’apertura della porta Santa a Rebibbia


“La speranza non delude mai”, bisogna “spalancare le porte del cuore alla speranza” anche “nelle situazioni più difficili”. “Ognuno sa come farlo” quindi “tenere la mano alla corda che regge l’ancora che è la speranza”, anche se è faticoso e “la corda fa male alle mani”. Vi “auguro molta pace, bi auguro un grande giubileo. Tutti i giorni prego per voi, davvero, tutti i giorni prego per voi”. Lo ha detto Papa Francesco ai detenuti del carcere di Rebibbia, nell’omelia della messa celebrata dopo l’apertura della Porta Santa presso il carcere romano.
Papa Francesco ha parlato interamente a braccio, rivolgendosi ai presenti con il tono del pastore che si rivolge ai suoi parrocchiani.
“Ho voluto spalancare la porta oggi qui: la prima a San Pietro e oggi la vostra”, ha detto Bergoglio “è un bel gesto spalancare le porte, più importante quello che significa, cioè aprire il cuore. Cuori aperti, questo è la fratellanza. I cuori duri non aiutano a vivere. Soprattutto aprire i cuori alla speranza, la speranza: non delude mai. Pensate bene a questo”.
“Nei momenti brutti uno pensa che tutto sia finito ma la speranza non delude mai”, ha aggiunto, “Mi piace pensare alla speranza come l’ancora che è sulla riva, e noi siamo al sicuro perché” abbiamo in mano una corda che ci tiene ad essa.
“La speranza è come l’ancora, tocca la terra. Non perdere la speranza, questo è il messaggio che voglio darvi: mai perderla. Certe volte la corda fa male, ma sempre c’è qualcosa di buono. Quindi la mano alla corda e le finestre e le porte spalancate”, ha detto ancora, “Se ci si chiude si diventa duri, ci si dimentica della tenerezza. Anche nelle situazioni più difficili bisogna avere sempre il cuore aperto, il cuore: quello che ci fa fratelli. Spalancate le porte del cuore: ognuno sa come farlo. Vi auguro un grande Giubileo, e vi auguro la pace, molta pace”.(AGI)

NIC