“Rosalia pellegrina della speranza” è lo slogan del 400esimo festino di santa Rosalia. E “La speranza siamo noi” è il senso dichiarato del tradizionale corteo, attraverso il quale viene declinata l’intera narrazione di un programma di iniziative serrate dal 10 al 15 luglio e che proseguiranno fino a settembre. Marco Balich è il direttore artistico, una delle figure più rilevanti e innovative nella creazione di grandi eventi dal vivo al livello internazionale. Carlos Navarrete è il regista, pluripremiato designer e direttore creativo; nel corso della sua carriera ha progettato oltre cento produzioni che spaziano dal teatro, alle parate, ai parchi tematici, comprendendo concerti ed esperienze interattive in tutto il mondo. Per i 400 anni del festino, l’intera narrazione è stata declinata in un corteo. Gli spettatori non sono più concentrati nelle cinque tappe ma potranno assistere all’intera performance artistica da un qualsiasi punto della parata. Per la prima volta nella storia del Festino, il carro trionfale compirà 4 trasformazioni. Il carro monumentale assume la forma della Santa, dove Rosalia è il vascello e splende dorata e luminosa come un raggio di sole. Il carro si trasforma di tappa in tappa attraverso un gioco di luce, seguendo il tema del Corteo e svelandosi al pubblico, di cui diventa volto e riflesso. Gli elementi principali del carro sono l’oro, che rimanda all’opulenza barocca; il Giglio, che diventa la tradizionale barca, da cui la Vergine Eremita sboccia, fondendosi con il pistillo – tributo al suo nome (Rosa-lia, lilium, giglio) e alla sua purezza. Infine, la Rosa, nel nome di Rosa-lia, la Santa tiene in mano una rosa luminosa, simbolo della luce della speranza. La formula innovativa del corteo prevede l’aggiunta di un carro supplementare a supporto di quello trionfale. (AGI)