E’ Shehbaz Sharif il nuovo primo ministro del Pakistan:è stato eletto con un’ampia maggioranza (201 voti) nella Camera bassa del Parlamento, quasi un mese dopo le contestate elezioni generali. Shehbaz Sharif era il candidato della Lega musulmana pakistana-Nawaz (PML-N), di suo fratello e tre volte primo ministro, Nawaz Sharif. Questo sarà il suo secondo mandato dopo il primo, molto breve dall’aprile 2022 all’agosto 2023, dopo la destituzione dell’allora primo ministro Imran Khan con una mozione di sfiducia parlamentare. Shehbaz si è confrontato con Omar Ayub, sostenuto dal partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) dell’ex primo ministro Imran Khan, la forza che ha ottenuto la maggioranza dei seggi alle elezioni ma non è riuscita a formare un governo per una serie di procedimenti giudiziari e veti incrociati. Ayub ha ottenuto 92 voti, tutti provenienti da fedeli alleati di Khan, che fino alla sua incarcerazione lo scorso anno era il favorito della popolazione per prendere le redini del Paese. Sharif presterà giuramento domani 4 marzo.
La stabilità istituzionale del Pakistan è cruciale per il nuovo governo, che deve affrontare uno dei momenti peggiori dell’economia con una crisi delle riserve e una spirale inflazionistica a due cifre. “In questo Parlamento in cui ci troviamo, tutto è sostenuto dai debiti, anche gli stipendi dei deputati vengono pagati attraverso i debiti”, ha detto Shehbaz durante il suo discorso. Adesso il governo dovrà negoziare a breve termine l’estensione di un programma di salvataggio con il Fondo monetario internazionale (Fmi), il che implica che il nuovo governo dovrà anche operare maggiori tagli alla spesa pubblica. Il Pakistan dovrà ripagare 77,5 miliardi di dollari di debito estero nei prossimi tre anni, principalmente nei confronti delle istituzioni finanziarie cinesi e dell’Arabia Saudita. (AGI)