Pacchetto di finanziamenti Pmi per ricerca, sviluppo e liquidità


II decreto Sostegni-bis (Dl 73/2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 106/2021) racchiude tra i tanti provvedimenti di agevolazione e stimolo all’investimento anche una disposizione che introduce un intervento del Fondo di garanzia (Mediocredito Centrale) con riferimento ai portafogli di nuovi finanziamenti a medio lungo termine concessi ad imprese con numero di dipendenti non superiore a 499, per la realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione o di programmi di investimenti.

Le imprese beneficiarie non sono le sole Pmi, ma anche le cosiddette mid corporate, senza limiti di fatturato: potenzialmente si tratta di una platea di destinatari estremamente vasta, in grado di includere la grande maggioranza delle imprese italiane.

Le tipologie di finanziamento

Anche i finanziamenti che – sotto forma di portafoglio – beneficeranno della garanzia sono definiti in modo molto ampio: come struttura hanno durata non inferiore a 6 anni e non superiore a 15 anni e sono finalizzati per almeno il 60% a progetti di ricerca, sviluppo e innovazione e/o di programmi di investimenti. Sono definizioni che consentono di includere la maggior parte dei fabbisogni, essendo di fatto possibile che il restante 40% sia destinato a fabbisogno di liquidità di breve periodo o impieghi di capitale circolante.

Anche la possibilità di finanziare componenti di costo quali la ricerca e sviluppo consente di includere praticamente tutte le potenziali fonti di impiego di liquidità in azienda. Non ci sono limiti di finanziamento per singolo importo, essendo la misura riferita a portafogli sulla cui costruzione la banca può lavorare in autonomia.

Si tratta dunque di garanzie non concesse sulle singole operazioni di mutuo, ma su portafogli raggruppati da parte dell’istituto concedente sino ad un importo massimo di 500 milioni: per questa ragione la valutazione economico finanziaria da parte del fondo non viene effettuata.

L’intervento di Mcc serve a coprire la tranche junior del finanziamento, quella che sconta il primo rischio di default: questa tranche viene determinata dalla banca richiedente in base ai propri modelli interni di rating, attraverso la misurazione della probabilità di default. Una volta quantificata la tranche junior (che non potrà superare il 25% del totale del portafoglio per il quale viene richiesta la garanzia), Mcc interverrà a copertura dell’80% di tale tranche, consentendo quindi che il rischio a carico dell’istituto si riduca notevolmente. In sede di eventuale default, Mcc rimborserà alla banca l’80% della perdita relativa alla tranche junior.

Le tempistiche

La durata della misura è piuttosto estesa: la chiusura del periodo di costruzione del portafoglio di finanziamenti deve avvenire entro il termine indicato dai soggetti richiedenti in sede di richiesta della garanzia e non potrà comunque superare i 24 mesi dalla data di concessione della garanzia del Fondo.

L’effetto atteso di questa misura sull’economia è decisamente importante, in quanto viene destinata al fondo centrale di garanzia una dotazione addizionale di un miliardo di euro. Considerando che esso dovrebbe corrispondere all’80% della tranche junior, si può ipotizzare quindi che l’intero sistema bancario possa godere di stimoli all’erogazione di credito per almeno 5 miliardi di finanziamenti.

A fronte di questa garanzia, infatti, la banca potrà concedere finanziamenti alle imprese a tassi ben più ridotti di quelli che dovrebbe praticare qualora il rischio di default fosse integralmente a proprio carico: l’effetto di questa misura è di abbassare il costo del denaro. Essa rende possibile contestualmente un maggiore volume di credito erogato dalla banca, in quanto la garanzia riduce le attività ponderate per il rischio sulla base delle quali vengono misurati i requisiti di patrimonializzazione minima, consentendo quindi che la banca possa destinare il capitale che si libera attraverso la garanzia ad ulteriori erogazioni creditizie.

fonte : nt il sole 24 ore

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