Per le attività di Amministrazione i comuni sostengono una spesa media pari a 162 euro pro-capite, con punte di 215 euro in Liguria e valori minimi in Puglia, con 131 euro. La Puglia ha ottenuto le migliori performance, presumibilmente grazie alla presenza di enti di dimensioni mediamente maggiori, che consentono di sfruttare le economie di scala: in questo territorio regionale che si registra il migliore rapporto dipendenti amministrativi ogni 1.000 abitanti, pari ad un valore inferiore a 2, rispetto ad una media nazionale di 2,4, con punte di oltre 3 in Liguria, Basilicata e Calabria. È quanto riporta la Relazione 2024 del Cnel sui servizi pubblici. I comuni di piccole dimensioni (0-3.000 abitanti) hanno una spesa (250 euro) pari all’80% in più rispetto ai comuni di dimensioni intermedie (10.000-59.999 abitanti, 140 euro) o addirittura 2 volte e mezzo il benchmark ottimale, ossia i comuni fra 60.000 e 99.999 abitanti del Nord-Est (102 euro). I comuni più piccoli, in effetti, hanno un rapporto molto elevato di dipendenti amministrativi ogni 100.000 abitanti, e pari a 3-4, che li rendono decisamente inefficienti rispetto alle altre categorie dimensionali. I comuni più grandi osservano mediamente una spesa di 170 euro, con medie più alte al Centro, in cui la spesa di amministrazione pro-capite è pari a 210 euro. (AGI)