Origine Adamantio


 

 

Tra gli scrittori pre-niceni della Chiesa d’Oriente, il più grande fu di gran lunga Origene, sia nella veste di teologo che come prolifico studioso biblico. Secondo Eusebio, Origene nacque da genitori cristiani in Egitto, probabilmente nel 185 e trascorse parte della sua vita ad Alessandria come insegnante, ma visitò anche Antiochia, Atene, l’Arabia, Efeso e Roma: visse per un lungo periodo a Cesarea in Palestina.
Nell’anno 203, Origene fu designato dal vescovo Demetrio a sostituire Clemente come capo della scuola catechetica di Alessandria. Per una dozzina d’anni svolse questa attività con notevole successo, e con un numero crescente di alunni nella scuola. Nel 215, però, a causa di un attacco furioso dell’imperatore Caracalla contro gli alessandrini, il lavoro di Origene presso la scuola venne interrotto ed egli fu cacciato dalla città.
Origene si rifugiò a Cesarea di Palestina, dove predicava nelle chiese, su richiesta dei vescovi di Gerusalemme e Cesarea. Poiché era solo un laico, tale predicazione fu considerata dal suo vescovo, Demetrio, come una violazione della disciplina ecclesiastica, in conseguenza della quale Origene fu richiamato ad Alessandria, dove riprese il suo lavoro scientifico alla scuola.
Nel 230 Origene si recò in Grecia per gestire alcuni affari della chiesa e, fermatosi a Cesarea, venne ordinato presbitero dagli amici vescovi che lo aveva invitato a predicare nella sua visita precedente. Quando Demetrio venne a conoscenza di ciò, sentì violata la propria autorità e, al ritorno di Origene, lo depose dal suo incarico di insegnante e lo scomunicò dalla chiesa alessandrina per motivi di irregolarità di ordinazione.
Origene tornò quindi a Cesarea, dove aprì una nuova scuola biblica e teologica, che ben presto oscurò la fama di quella di Alessandria, e dove continuò la stesura della sua vasta opera letteraria e la predicazione. Nel 250, durante la persecuzione di Decio, Origene fu imprigionato, torturato crudelmente, e condannato al rogo. Anche se aveva riconquistato la sua libertà a causa della morte dell’imperatore, morì poco dopo, nel corso dell’anno 253 o 254, probabilmente per le conseguenze fisiche della tortura.
Sia in vita che dopo la morte, Origene venne spesso accusato di adulterare il Vangelo con la filosofia pagana. Le principali accuse contro l’insegnamento di Origene, sono le seguenti: rese inferiore il Figlio al Padre, diventando precursore dell’arianesimo, un’eresia del quarto secolo che negava l’identità di sostanza tra il Padre e il Figlio; spiritualizzò la risurrezione dei corpo, negando l’inferno; speculò sulle anime preesistenti e i cicli del mondo; eccedette con l’interpretazione allegorica delle Sacre Scritture, così da trasformare il cristianesimo in una sorta di gnosticismo, un movimento eretico che reputava la materia il male e lo spirito il bene. Nessuna di queste accuse è del tutto priva di fondamento.

 

Fonte: padridellachiesa.it/