Sono oltre 1 milione le persone che hanno dovuto lasciare le proprie case negli ultimi 20 giorni nella Striscia di Gaza: lo riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (UNOCHA), riferendosi al periodo seguito all’inizio dell’attacco israeliano a Rafah, lo scorso 6 maggio. Secondo quanto riporta il canale all news del Qatar, al Jazeera, “pesanti combattimenti sono in corso nel campo profughi di Jabalia a sud della città di Gaza, nel nord del territorio palestinese, così come nel nord dell’area di Nuseirat nel centro di Gaza, e nella parte orientale di Deir el-Balah, anch’essa nella zona centrale, e nella zona orientale e le aree centrali di Rafah nel sud di Gaza”. L’Unocha segnala anche problemi nei rifornimenti per gli ospedali, che a causa dei confini chiusi non ricevono i farmaci da 12 giorni, con conseguenze soprattutto per i bambini che hanno bisogno di antibiotici e antiepilettici. “Oltre il 5% della popolazione di Gaza è stata uccisa, ferita o è scomparsa. Si stima che almeno 3.000 donne siano vedove, 10.000 bambini siano rimasti orfani, 17.000 bambini non accompagnati o separati e più di un milione di persone abbiano perso la casa”, afferma l’agenzia Onu secondo quanto riporta al Jazeera. (AGI)