Olio da cucina o petrolio? Il ristoratore italiano finito nella black-list Usa


AGI – Per Alessandro Bazzoni, proprietario  del ristorante ‘Dolce gusto’ di Verona, finito per errore a gennaio nella lista nera americana con l’accusa di essere legato a una rete che tentava di eludere le sanzioni al settore petrolifero venezuelano, l’incubo è finito solo due giorni fa.

Mercoledì scorso, il Tesoro Usa ha ammesso che si è trattato di un raro caso di identità errata e l’ha tolto da quella scomoda posizione.

Lo sbaglio risale allo scorso 16 gennaio, quando l‘amministrazione Trump, ino un dei suoi ultimi atti, ha inserito Bazzoni in una lista nera, nell’ambito di un giro di vite sul greggio venezuelano.

Ci sono voluti oltre 2 mesi, prima che il Tesoro Usa riconoscesse il suo errore, rimuovendo le sanzioni da AMG S.A.S., la ditta veronese di Alessandro Bazzoni & C., nonché quelle, secondo la Cnbc, su un’altra società di progettazione grafica a Porto Torres, in Italia.
   

La stessa Cnbc ci scherza un po’ su, titola: “Cooking oil or crude?”, ovvero: olio da cucina o petrolio?

Il funzionario al Tesoro Usa che ha ammesso l’errore ha spiegato che il dipartimento si è reso conto che le società incriminate erano di proprietà di individui diversi rispetto ai Bazzoni che avevano inserito nella lista nera a gennaio.

Insomma, tutto un equivoco. Per Bazzoni però è stata la fine di incubo. “Hanno risolto il problema. Non dovrei essere più coinvolto”, ha detto interpellato telefonicamente dalla Reuters “È stato un errore … per fortuna tutto si è risolto in un paio di mesi”.

Nel 2019, l’amministrazione Trump ha sanzionato la compagnia petrolifera statale venezuelana Petroleos de Venezuela per costringere alle dimissioni del presidente Nicolas Maduro, che accusava di corruzione, violazioni dei diritti umani e brogli per la sua rielezione del 2018. 

L’amministrazione Trump nel suo ultimo giorno carica ha imposto sanzioni a un altro Alessandro Bazzoni, accusandolo di essere stato legato a una rete che tentava di eludere le sanzioni al settore petrolifero venezuelano.

Il Tesoro ha anche inflitto sanzioni alle aziende che si dice fossero legate a Bazzoni, tra cui AMG S.A.S. Di Alessandro Bazzoni & C., con lo stesso indirizzo del ristorante e pizzeria ‘Dolce Gusto’ a Verona, in Italia. La SerigraphicLab di Bazzoni Alessandro, quotata anche dall’Ofac, non ha invece risposto alle richieste di commento via e-mail.

“Alla fine dell’amministrazione Trump stavano facendo molto, molto in fretta con le accuse a Venezuela, Iran e Cina”, ha spiegato alla Cnbc Tim O’Toole, specialista in sanzioni presso lo studio legale Miller & Chevalier. “Quando ti muovi così velocemente, tendi a commettere errori”, ha aggiunto.

Source: agi