La stagione delle trimestrali è entrata nel vivo e c’è attesa soprattutto per i conti di 5 delle ‘Magnifiche 7′ big tech Usa in arrivo nei prossimi giorni. Apre le danze questa sera a mercati chiusi Alphabet, la casa madre di Google; domani tocca a Microsoft e Meta e giovedì a Apple e Amazon.
La fiducia dei consumatori negli Stati Uniti intanto ha registrato il maggiore aumento in più di tre anni in ottobre, una settimana prima delle elezioni presidenziali, mentre la percezione degli americani della situazione economica e quella dell’occupazione sono in miglioramento. Secondo l’indagine mensile del Conference Board l’indice che misura questa fiducia è salito a 108,7 punti, rispetto ai 99,2 punti di settembre, dati rivisti al rialzo. Ciò ha sorpreso gli analisti, che si aspettavano 99,2 punti.
Il deficit della bilancia commerciale negli Usa invece è salito fortemente a settembre toccando i massimi da oltre due anni. Lo scorso mese il deficit è aumentato a 108,23 miliardi di dollari dai 94,22 precedenti e contro stime a 95,90 miliardi, rende noto il dipartimento del Commercio. Le esportazioni sono diminuite a 174,2 miliardi di dollari, le importazioni sono aumentate a 282,4 miliardi di dollari.
In Europa le Borse rallentano e proseguono in ordine sparso, con gli investitori che digeriscono gli utili di diversi grandi gruppi. Hsbc ha riportato un utile del terzo trimestre sopra le attese e ha annunciato un buyback da 3 miliardi di dollari; Novartis che ha alzato la guidance per l’intero anno dopo aver riportato una crescita delle vendite del 10% e del 20% dell’utile operativo core; BP ha archiviato il trimestre con utili superiori alle attese di 2,3 miliardi di dollari, il minimo in quasi quattro anni, appesantiti da un calo dei profitti della raffinazione e da un trading petrolifero piu’ debole. E ancora: Pfizer, che ha battuto le stime per il trimestre e alzato gli obiettivi per il 2024, e Lufthansa che ha invece chiuso il trimestre con un calo del 9% dell’utile, gravato dall’aumento dei costi di manutenzione, delle spese e degli stipendi del personale. Sul fronte macro, migliora la fiducia dei consumatori tedeschi nel mese di novembre. Wall Street ha aperto in ribasso in attesa delle trimestrali, ora si attesta poco sopra la parità.
L’indice Gfk, in base al sondaggio condotto questo mese, evidenzia un valore pari a -18,3 punti, rispetto al -21 di ottobre (dato rivisto). La lettura è anche migliore delle attese degli analisti che stimavano una discesa del sentiment fino a -20,5 punti. Si tratta del livello più alto dall’aprile 2022, dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ma nonostante questo aumento “il livello della fiducia dei consumatori rimane estremamente basso”, osserva Rolf Burkl, esperto di consumi di GfK.
Intanto, l’economia svedese si è contratta dello 0,1% su base trimestrale nei tre mesi fino a settembre, sfidando le aspettative del mercato di un rimbalzo dello 0,4% e dopo un calo dello 0,3% nel periodo precedente. Secondo le stime preliminari, questa ultima lettura indica che l’economia svedese è entrata in recessione tecnica.
Nel frattempo in Giappone il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,4% a settembre dal 2,5% del mese prima (il piu’ basso in otto mesi) e lievemente meglio delle stime. Gli investitori continuano a valutare le implicazioni delle recenti elezioni, con il partito liberal democratico al governo che ha perso la maggioranza parlamentare aumentando le incertezze politiche e complicando ulteriormente i piani di aumento dei tassi della Banca del Giappone. La Boj giovedi’ annuncia la decisione sui tassi ed è ampiamente previsto che li manterra’ stabili.
Questa settimana sul fronte macro il dato più atteso sarà quello di venerdì sul mercato del lavoro negli Usa, che dovrebbe segnare un forte arretramento del numero degli occupati a ottobre, anche se i numeri saranno molto condizionati dall’effetto distorsivo degli uragani e dello sciopero di Boeing. Questo dato sarà comunque un antipasto rispetto agli altri due eventi clou della prossima settimana: le elezioni del 5 novembre e il vertice di politica monetaria della Fed del 7. Il candidato repubblicano Donald Trump e la vicepresidente Kamala Harris sono pronti per una corsa serrata, anche se i recenti sondaggi e gli economisti tendono a favorire Trump. (AGI)