Nucleare: a Casalecchio un supercomputer dedicato alla fusione


Un supercomputer destinato alla ricerca sulla fusione nucleare sarà installata nel data center Cineca di Casalecchio di Reno (Bologna) alla fine del 2024 ed entrerà a far parte dell’ecosistema del Tecnopolo di Bologna. Cineca ha siglato un accordo con Lenovo per un nuovo sistema di High Performance Computing (HPC) destinato alla comunità scientifica. La nuova infrastruttura, che si chiamerà Pitagora, sarà in grado di effettuare circa 45 milioni di miliardi di operazioni al secondo (PFlop/s) e sarà dedicato alla simulazione numerica della fisica del plasma e all’analisi strutturale di materiali avanzati per la fusione nucleare.
Cineca è un consorzio universitario, tra i maggiori centri di calcolo in Italia e uno dei più avanzati al mondo per il calcolo ad alte prestazioni, sede di numerosi progetti di High Performance Computing (HPC) di livello nazionale e internazionale. Progetti dedicati allo sviluppo e l’innovazione in vari ambiti scientifici e tecnologici, basati su metodologia computazionale a supporto della ricerca computazionale in una vasta gamma di settori, dalla biodiversità alle scienze della vita, dall’intelligenza artificiale alle scienze dei materiali, dalle scienze della terra, alla climatologia.
Dal 2016, anno in cui venne inaugurato Marconi, il primo supercomputer Cineca con tecnologia Lenovo, il consorzio ospita i sistemi di supercalcolo dedicati alla comunità scientifica europea per gli studi sulla fusione nucleare per produrre energia elettrica in modalità sicura e sostenibile in collaborazione con EUROfusion, il consorzio europeo che ha l’obiettivo di progettare impianti tecnologici in grado produrre energia elettrica sfruttando l’energia da fusione entro il 2050, ed ENEA che rappresenta l’Italia nel consorzio EUROfusion.
Il supercomputer Lenovo, selezionato mediante una gara pubblica competitiva, fornisce una potenza di 27 PFlop/s con una elevata efficienza energetica, consentendo di ridurre il consumo di elettricità per il raffreddamento del sistema a valori inferiori del 15%, grazie all’impiego di una tecnologia di raffreddamento a liquido che consente di dissipare fino al 98% del calore prodotto dal supercomputer mantenendo la temperatura delle CPU a valori in grado di garantire la massima frequenza di funzionamento. (AGI)