Notte di guerra tra Israele e Gaza. 250 razzi, uccisi 22 palestinesi


AGI – Più di 250 razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele e raid israeliani contro 130 obiettivi militari nella Striscia che hanno causato almeno 22 morti e 65 feriti tra i palestinesi: è il bilancio di una notte di combattimenti aggiornato da un portavoce militare dello Stato ebraico, Jonathan Conricus, e dalle autorità di Gaza. Nei bombardamenti sono rimasti uccisi 15 membri di Hamas e della Jihad islamica, ha affermato il portavoce israeliano.

Nella notte ci sono stati anche nuovi scontri a Gerusalemme est tra manifestanti palestinesi e la polizia israeliana. Violenze sono state segnalate anche in numerose città.

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avvertito che i palestinesi hanno superato “una linea rossa” con il lancio di missili verso Gerusalemme e che lo Stato ebraico “risponderà con la forza”. 

Nessun accordo al Consiglio di sicurezza dell’Onu

Intanto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che si era riunito con urgenza sugli scontri a Gerusalemme, non è arrivato nessun accordo per una dichiarazione comune. Gli Stati Uniti hanno giudicato che un “messaggio pubblico non era appropriato in questa fase “, riferiscono fonti diplomatiche.
“Gli Stati Uniti sono costruttivamente impegnati a far si’ che ogni azione del Consiglio di sicurezza contribuisca ad allentare le tensioni”, si è limitato ad affermare nel corso del pomeriggio un portavoce della missione americana all’ONU.

L’incontro si è tenuto su richiesta di Tunisia, Norvegia e Cina che hanno presentato una bozza di dichiarazione, in cui si invitava “Israele a fermare le attivita’ di insediamento, demolizione ed espulsione” dei palestinesi, “anche a Gerusalemme Est”. In questa bozza di documento ottenuta dall’Afp, il Consiglio esprime “la sua grave preoccupazione per le crescenti tensioni e violenze nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme est”.

Si sottolinea “l’importanza” per tutte le parti “di astenersi dall’adottare misure unilaterali che esacerbino le tensioni e minino la fattibilita’ della soluzione dei due Stati”. E si chiede loro di “dare prova di moderazione, di astenersi da ogni provocazione e retorica, e di mantenere e rispettare lo status quo storico nei luoghi santi”.

Source: agi