Nigeria: presidente chiede fine proteste contro costo vita

Nigerian security forces stand guard during the third day of anti-government demonstrations against bad governance and economic hardship in Lagos, Nigeria August 3, 2024. REUTERS/Francis Kokoroko


Il presidente nigeriano Bola Ahmed Tinubu ha chiesto la fine delle proteste contro l’alto costo della vita nel Paese più popoloso dell’Africa e la fine dello “spargimento di sangue” dopo che almeno 13 manifestanti sono stati uccisi secondo i dati forniti da Amnesty International. Migliaia di persone hanno manifestato giovedì e venerdì contro il “cattivo governo” e l’aumento del costo della vita in una Nigeria che sta attraversando una grave crisi economica, a seguito delle riforme varate dal presidente Tinubu, al potere dal maggio 2023. L’inflazione alimentare supera il 40% e il prezzo della benzina è triplicato. “Vi ho sentito chiaramente. Capisco il dolore e la frustrazione che motivano queste manifestazioni”, ha detto il capo dello Stato in un discorso televisivo, il primo discorso pubblico dall’inizio delle manifestazioni la scorsa settimana. Il presidente ha chiesto di “sospendere ogni ulteriore protesta e creare spazio per il dialogo”. “Vi assicuro che il nostro governo è impegnato ad ascoltare e rispondere alle preoccupazioni dei nostri concittadini”, ha aggiunto. “Ma non dobbiamo lasciare che la violenza e la distruzione facciano a pezzi la nostra nazione”, ha avvertito, prima di aggiungere: “Dobbiamo porre fine allo spargimento di sangue, alla violenza e alla distruzione”. Il bilancio delle vittime fornite dalla polizia è inferiore rispetto alla stima di Amnesty e parla di 7 morti, negando la propria responsabilità. Nel suo discorso, Tinubu ha sottolineato che “le forze dell’ordine dovrebbero continuare a mantenere la pace, la legge e l’ordine nel nostro paese in conformità con le convenzioni sui diritti umani di cui la Nigeria è firmataria”. I manifestanti chiedono al presidente di invertire alcune riforme, come la sospensione dei sussidi per il carburante, e di “porre fine alla sofferenza e alla fame”. Ma nel suo discorso, il presidente nigeriano ha difeso le sue scelte assicurando che andranno a beneficio dei giovani e dell’economia in generale. (AGI)