Ngozi Okonjo-Iweala, prima donna alla guida del Wto


di Ettore Minniti

C’è voluto il benestare dell’amministrazione Biden per la sua nomina. Ngozi Okonjo-Iweala, è stata nominata al vertice dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Si tratta della prima donna, e la prima africana, ad assumere questo ruolo, incarico che ricoprirà da marzo fino all’agosto 2025.

Un risultato storico, non scontato, ma la sua vita è sinonimo di successi. Laureata negli Stati Uniti in economia ad Harvard e al MIT (Massachusetts Institute of Technology).

Okonjo-Iweala è attualmente a capo del Gavi, the Vaccine Alliance, e supervisiona le vaccinazioni annuali di milioni di bambini. Come ministro delle Finanze della Nigeria ha affrontato il debito da 30 miliardi di dollari del Paese. Ha 1,5 milioni di follower su Twitter, fa parte di 20 organizzazioni no-profit, ha 10 lauree ad honorem che si aggiungono al suo dottorato, oltre 20 premi e riconoscimenti di vario genere, è tra le 10 donne più influenti in Africa e tra le prime 100 nel mondo.

Stakanovista, ha scalato le gerarchie dentro la Banca Mondiale, che lasciò quando divenne Ministro delle Finanze della Nigeria. Una leader predestinata.

Il suo impegno all’interno del WTO non sarà in discesa, tante le sfide che l’attendono. Ricordiamo che l’Organizzazione mondiale del commercio, in inglese World Trade OrganizationWTO, con sede Ginevra, è un’organizzazione internazionale creata allo scopo di supervisionare numerosi accordi commerciali tra gli stati membri. Vi aderiscono 157 Paesi e altri 26 stanno negoziando l’adesione all’Organizzazione, comprendendo così oltre il 97% del commercio mondiale di beni e servizi. 

Tanti i problemi da affrontare, ci sono divisioni profonde sul trattamento dei Paesi poveri e quelli più ricchi rispetto alle regole del commercio mondiale. Difficile la mediazione sull’attività per contrastare alcune politiche commerciali cinesi.

Mangiavo un pasto al giorno e i bambini morivano. Ho imparato a vivere in maniera molto frugale”, così racconta di sé stessa, “Dico spesso che posso dormire altrettanto bene su un pavimento di fango o su un letto fatto su misura. Questo mi ha reso una persona che può andare avanti senza alcune cose nella vita, a causa di quello che abbiamo vissuto”.

Okonjo-Iweala dovrà contrastare le proteste contro le conseguenze della globalizzazione e del capitalismo da una parte e dall’altra le richieste dei Paesi meno sviluppati, anche quelli della “sua” Africa, per il disequilibrio rispetto alla mancanza di peso nelle decisioni, in particolare sui sussidi agricoli, sulla pesca e sulla giungla dell’e-commerce.

Un Wto forte è essenziale se vogliamo riprenderci completamente e rapidamente dalla devastazione causata dalla pandemia del Covid-19. Insieme possiamo rendere il Wto più forte, più agile e più adatto alle realtà di oggi“, ha commentato dopo la sua nomina.

Una nomina accolta con entusiasmo dai vertici delle istituzioni europee e mondiali.