Di Rosario Leonardo Mangano
In questi giorni è stato reso pubblico il 54° rapporto Censis, che analizza e “fotografa” la situazione sociale italiana. Tra i vari dati esaminati ce n’è uno che dovrebbe colpirci: la frattura tra i garantiti e i non garantiti, per cui a pagare sono in particolare giovani e donne. Per loro sono già stati persi quasi 500.000 posti di lavoro. I giovani rimangono tra le parti più inascoltate dal governo e in generale dalla politica. Proprio adesso però è il momento giusto per creare una nuova idea di Paese che parta dai giovani, un paese che investa sull’istruzione e sul lavoro.
Questo percorso è facilitato dall’Unione europea, la quale ha presentato un Piano denominato “Next Generation Ue”, con l’obiettivo di “un’Europa più ecologica, digitale e resiliente”, una somma di misure mai vista per la ripresa dell’economia. Il problema che si pone è come spendere bene questi fondi che saranno inviati dall’Unione Europea. Molti economisti, movimenti e politici hanno avanzato proposte su come spendere questi soldi per le nuove generazioni, tra esse elencherò quelle che sembrano essere più urgenti e utili:
• Formazione e istruzione, per rimediare a un sistema d’istruzione carente rispetto alle richieste del mondo del lavoro e imprenditoriale; sono necessari una revisione dei programmi formativi e il potenziamento dei corsi d’aggiornamento per insegnanti.
• Riduzione del gender gap, è una proposta avanzata da un movimento, composto da donne della società civile, chiamato Giusto Mezzo, che chiede di destinare una parte dei fondi per interventi a sostegno delle donne e dell’occupazione femminile. Le donne sono tra le più colpite in questa fase e sono spesso una classe svantaggiata nel mondo del lavoro. Tra le varie proposte di questo movimento ce ne sono due molto importanti: approvare subito una legge sulla parità salariale – bisogna ricordare che l’Italia è 125°(su 153) per gender gap – e portare il congedo di paternità a tre mesi invece dei sette giorni attualmente previsti.
• Nuove assunzioni nella Pubblica amministrazione, in Italia soltanto il 2% dei dipendenti della PA è sotto i 34 anni. Bisognerebbe quindi fare nuove assunzioni, si potrebbero bandire concorsi per avere dipendenti più giovani e quindi, in molti casi, in grado di padroneggiare meglio le nuove tecnologie. In questo modo si eviterebbe la fuga di giovani talenti che spesso trovano lavoro al di fuori dell’Italia. Proposta già avanzata da Forum per le disuguaglianze, Movimenta e forum PA.
• Potenziamento e nuove assunzioni nella Sanità, la sanità è sempre uno degli ambiti in cui specie in passato sono avvenuti grandi tagli e proprio in un momento come questo si è visto il prodotto di questi tagli. Bisognerebbe quindi potenziare il settore e fare nuove assunzioni di sanitari, proprio tra i molti giovani laureati in Medicina.
Il veto di paesi come Ungheria e Polonia sta costringendo l’Europa a ritardare l’avvio del Next Generation Eu. Ma la speranza è che le ingenti risorse destinate all’Italia arrivino al più presto, affinché queste proposte possano essere attuate per la creazione di un’Italia in cui i giovani siano davvero partecipi e attivi nel mondo del lavoro