Confedercontribuenti, il Presidente Carmelo Finocchiaro: “Gualtieri, becchino delle imprese italiane, si dimetta immediatamente”


Di Daiana De Luca (Responsabile Comunicazione Confedercontribuenti)


 

Il Ministro dell’economia Roberto Gualtieri dice no alla proroga lunga delle imposte sui redditi 2020 in scadenza lunedì 20 Luglio.

Non è ancora passata l’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio l’economia del nostro paese, portando al collasso imprese e famiglie italiane, che il MEF blocca il rinvio proposto per Settembre dei versamenti tributari. La decisione, viene spiegato dallo stesso Ministro Gualtieri, si rende necessaria considerato il brusco calo delle entrate dello Stato nel periodo di emergenza sanitaria. Così, le partite IVA diventano il solito “bancomat” da cui lo Stato può prelevare e fare cassa.

Una vera e propria tegola per i contribuenti italiani, la decisione assunta dal Ministro, nonostante in tantissimi hanno lamentato e lamentano la mancanza oggettiva di liquidità per far fronte alle scadenze tributarie emerse dalla dichiarazione dei redditi 2020; dunque, mano al portafogli per rimpinguare le casse erariali, i versamenti s’hanno da fare e subito.

“È assolutamente inutile elargire supporti finanziari se contestualmente non vengono rinviate le scadenze tributarie – tuona il Presidente di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro – ritengo assurdo e vergognoso, poi, che il calcolo per gli acconti da versare si rifaccia al reddito 2019 senza tenere in debita considerazione i mesi di buio economico vissuti dai contribuenti. Le imprese sono in ginocchio e sarebbe stato opportuno, oltre che giusto, annullare gli acconti tributari o, in via eventuale, rimodulato al disastro economico vissuto dai contribuenti”.

Chiediamo, continua, che il MEF entro lunedì emetta una circolare nella quale venga presa in considerazione l’idea di ripensare alla decisione assunta e farlo attraverso un decreto organico che contempli un piano di rateizzazione serio ed adeguato.Se il Ministro Gualtieri, conclude, non è in grado di gestire con adeguatezza e lucidità questi passaggi, come anche la frizione a livello europeo che si è creata sull’argomento, deve presentare immediatamente le proprie dimissioni, perchè le piccole e medie imprese soffrono di queste assurde politiche che le stanno conducendo alla morte e Gualtieri, si candida a diventare, così, il “becchino” dei Contribuenti”.