Nessuna proroga superbonus condomini per il 2024


Nessuna proroga per il superbonus per gli interventi nei condomini nel 2024: il Ministro dell’Economia Giorgetti chiude al rinvio della scadenza per il sostenimento delle spese che permette di mantenere l’aliquota massima del 110 per cento

Per gli interventi su condomini, che rientrano nel superbonus, non arriverà la proroga “nelle forme finora conosciute”.

Sul rinvio della scadenza del 31 dicembre, termine entro il quale devono essere sostenute le spese per non perdere la maxi aliquota del 110 per cento, si è espresso il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nell’interrogazione a risposta immediata in corso di svolgimento presso la Camera dei deputati.

Il Ministro ha chiuso al rinvio della scadenza mettendo in evidenza i costi dell’agevolazione e il numero limitato di edifici che hanno beneficiato dello strumento introdotto dal decreto Rilancio.

Si allontana nettamente l’ipotesi di rinvio di tre mesi, al 31 marzo 2023, con il raggiungimento del 60 per cento dei lavori a fine anno.

Proroga superbonus condomini per il 2024: chiusura da parte di Giorgetti

Il termine del 31 dicembre 2023, entro il quale devono essere sostenute le spese relative agli interventi di superbonus in condomini mantenendo l’aliquota massima del 110 per cento, non sarà spostato in avanti.

Lo ha spiegato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’interrogazione a risposta immediata presso la Camera dei deputati di oggi, 13 settembre 2023.

“Non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute. Come rilevato dagli stessi, il mercato dell’acquisto dei crediti è ripartito grazie anche all’impegno del Governo e alle certificazioni della natura di tali crediti.”

ha chiarito il Ministro Giorgetti.

Sebbene associazioni, istituzioni e centri di ricerca abbiano rilevato il carattere espansivo del superbonus e delle altre misure di incentivazione edilizia, gli stessi studi hanno anche sottolineato che l’impatto di tali misure è soggetto ad un ampio margine di incertezza.

Soffermandosi sul costo dell’agevolazione introdotta dal decreto Rilancio, Giorgetti ha sottolineato che:

“Non si può tralasciare che il contributo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento. Come ogni politica pubblica essa deve essere cioè sottoposta a una rigorosa analisi costi-benefici”

Riportando quanto messo in evidenza dalla Banca di Italia, l’effetto espansivo verosimilmente non è stato tale da rendere l’impatto nullo per il conto economico dello Stato.

Il Ministro dell’Economia si è poi soffermato sulle spese che sono state sostituite dagli interventi del superbonus o dalle spese non effettuate per l’aumento dei costi nel settore edilizio.

L’impatto dell’agevolazione è stato limitato in termini numerici:

“Le misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case, al mare ed ai monti, di ricchi e di poveri e anche sei castelli.”

Superbonus: allo studio del Governo le misure sulla cessione del credito

Dopo aver chiuso sulla proroga della scadenza di fine anno per i condomini, il Ministro Giorgetti si è concentrato sul tema dei crediti incagliati.

A riguardo il Ministro dell’Economia ha reso noto che:

“Sono allo studio dell’Esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso di cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza. Tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione.”

Tramontata la strada della piattaforma veicolo di Enel X, l’Esecutivo è alla ricerca di nuove soluzioni.

Al momento, si attende la riapertura a nuove pratiche da parte di Poste Italiane, che dovrebbe avviarsi nei primi giorni di ottobre con limiti ben precisi.

Nessuna novità, invece, in tema di scadenze: quella dei condomini con aliquota al 110 per cento e quella di villette e unifamiliari (che hanno raggiunto il 30 per cento dei lavori al 30 settembre 2022) restano fissate a fine anno, dopo lo spostamento dal 30 settembre al 31 dicembre 2023 dal decreto Omnibus.

Tramonta quindi l’ipotesi di rinvio di tre mesi per i contribuenti che avessero raggiunto, entro la fine dell’anno, una percentuale di lavori realizzati del 60 per cento.

Non sono accolte nemmeno le richieste avanzate dall’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, di prevedere una proroga di sei mesi basata principalmente su due requisiti di accesso:

interventi sui condomini già avviati al 17 febbraio 2023;

realizzazione del 30 per cento degli interventi entro il 31 dicembre 2023.

La fine dell’anno si avvicina e sono ancora diverse le questioni da risolvere, ad un passo dall’avvio dell’iter della Legge di Bilancio 2024.

Il nodo delle risorse è infatti centrale, per il superbonus come per gli altri bonus edilizi.

La necessità di controlli a monte è stata evidenziata evidenziata anche dal Vicepresidente di Federcontribuenti con Delega all’Organizzazione, Stefano Vergani, Responsabile Nazionale Politiche Innovative, nel corso dell’intervista del 12 settembre.

Nel descrivere il quadro dei bonus edilizi e le possibilità offerte da FederBonus Vergani si è soffermato anche sulle risorse perse a causa delle varie operazioni irregolari riscontrate a seguito dei controlli dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.

 

Di Tommaso Gavi – fonte: https://www.informazionefiscale.it/