Neonato in cassonetto: assessore,informare su parto in anonimato


“Il finanziamento dei progetti di parto in anonimato sostenuto da Vita Nascente va comunicato adeguatamente sui territori, perché dove le polemiche soffocano l’informazione sul servizio, si privano le donne e i bambini di vedersi garantiti privacy alle prime e soprattutto una chance di vita ai secondi”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, dopo il ritrovamento di un neonato in un cassonetto a Villanova Canavese.
In Piemonte, ricorda la Regione, esistono già quattro progetti sostenuti con 60mila euro dal Fondo Vita Nascente per garantire il parto in anonimato (Comune di Torino, Comune di Novara, consorzio Cissaca Alessandria, Consorzio Csac del Cuneese). Sul territorio torinese, il progetto dei servizi sociali del Comune di Torino ‘Parto in anonimato, un diritto delle donne’ garantisce, grazie ai 15mila euro assegnati da Vita Nascente, la presa in carico della gestante in difficoltà con sostegno economico e/o la collocazione residenziale e soluzioni a differenza del bisogno e dell’età anagrafica della donna, se maggiorenne o minorenne, oltre che della possibilità di prevedere interventi con persone specializzato educativo, Oss e Doula.
Il budget, spiega la Regione, è destinato a progetti individualizzati per un minimo di 4 casi per una durata di sei mesi (4 mesi preparto, 2 mesi post). In caso di non riconoscimento del nascituro da parte della donna, la Città di Torino si curerà del neonato fino ad adozione definitiva.
Il progetto comunale prevede anche una campagna di “sensibilizzazione e informazione sul diritto di ogni donna ad essere inserita nei percorsi di tutela durante la gravidanza fino al parto”.
“Proporrò al Consorzio dei servizi socio assistenziali del Canavese di presentare domanda al Fondo Vita Nascente – dichiara il consigliere della Città Metropolitana di Torino, Davide D’Agostino – così che sul nostro territorio possano essere utilizzate in maniera capillare risorse che fanno la differenza”. (AGI)
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