AGI – Sfiorata collisione nello spazio tra un satellite cinese e detriti spaziali russi. Il centro per il monitoraggio dei detriti spaziali dell’ente cinese per lo spazio, la China National Space Administration, ha lanciato un avvertimento per l’incontro a distanza ravvicinata tra il satellite scientifico Tsinghua e i detriti del satellite russo Cosmos 1408.
Il rischio di collisione più elevato si è avuto martedì scorso quando la distanza tra il satellite cinese e i detriti di quello russo era solo di 14,5 metri, a una velocità relativa di 5,27 chilometri al secondo, ha dichiarato un esperto di detriti spaziali, Liu Jing, citato dal tabloid di Pechino Global Times.
Una distanza estremamente ravvicinata, soprattutto se si considera che normalmente, gli incontri nello spazio avvengono a distanza di decine di chilometri, ha spiegato l’esperto cinese. L’allarme, per ora, è rientrato. “Al momento mantengono una distanza di sicurezza, ma la possibilita’ di riavvicinarsi in futuro non puo’ essere esclusa”, ha commentato l’esperto.
La sfiorata collisione è probabilmente da imputarsi a errori di calcolo in cui spesso possono incorrere i Paesi riguardo agli oggetti nello spazio: quando si profila l’eventualitè di uno scontro si ricorre a mosse per evitarlo. Secondo gli ultimi dati, la distanza tra i detriti russi e il satellite cinese è di circa cinque chilometri.
I detriti costituiscono una minaccia per la Cina, che ha mandato in orbita centinaia di satelliti: i rischi si sono moltiplicati dopo che un test anti-satellite russo, a novembre scorso, ha innescato una pioggia di detriti – circa 1.600, larghi più di dieci centimetri – in un’orbita compresa tra i 400 e i 1.100 chilometri dalla Terra.
Per risolvere il problema dei detriti spaziali, la Cina pensa a regole condivise dalle Nazioni Unite e a tecnologie per evitare gli impatti, come navicelle per catturare i detriti, o laser per rimuoverli, ma queste tecnologie, ha spiegato Liu, “sono ancora in fase di ricerca e siamo ancora abbastanza lontani dall’applicazione pratica”.
Source: agi