AGI – Parchi, alberi e spazi verdi sono fondamentali nelle città, non solo come elementi ludici e decorativi, ma per vivere una vita più longeva. La carenza di spazi verdi nelle città, secondo uno studio, aumenta il tasso di mortalità nelle città.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che si potrebbero prevenire fino a 43.000 morti ogni anno se si rispettassero le raccomandazioni stilate sull’accesso agli spazi verdi nelle aree urbane. Sulla base di numerose prove scientifiche, infatti, l’OMS raccomanda l’accesso universale allo spazio verde e stabilisce che dovrebbe esserci uno spazio verde di almeno 0,5 ettari a una distanza lineare non superiore a 300 metri da ogni casa.
Partendo da queste linee guida, un team di Urban Planning, Environment and Health Initiative di ISGlobal ha stimato la mortalità attribuibile alla mancanza di spazi verdi in 978 città e 49 aree metropolitane. Il verde è associato a una maggiore aspettativa di vita, meno problemi di salute mentale, meno malattie cardiovascolari, migliore funzionamento cognitivo nei bambini e negli anziani e neonati più sani.
Aiuta anche a mitigare l’inquinamento atmosferico, i livelli di calore e rumore, contribuisce al sequestro di CO2 e offre opportunità per l’esercizio fisico e l’interazione sociale. I ricercatori hanno analizzato più di 1.000 città in 31 paesi europei.
I dati sono stati pubblicati su The Lancet Planetary Health e la classifica delle città è disponibile su un sito dedicato. Dai risultati emerge che ben oltre il 60% della popolazione ha un accesso insufficiente allo spazio verde. Per calcolare la quantità di spazio verde in ogni città, lo studio ha utilizzato il Normalized Difference Vegetation Index (NDVI come proxy principale.
L’indicatore che misura quanto è verde un’area
L’NDVI tiene conto di tutti i tipi di vegetazione, dagli alberi di strada ai giardini privati e viene calcolato utilizzando immagini satellitari. Poiché il tipo di vegetazione differisce tra città e regioni e non tutte hanno lo stesso tipo di verde, il team ha tradotto la raccomandazione dell’OMS in un valore specifico per ogni città.
I risultati complessivi dell’NDVI hanno mostrato che il 62% della popolazione vive in aree con meno spazio verde di quanto raccomandato. Questa mancanza di spazio verde è associata a 42.968 decessi, il 2,3% di tutti i decessi per cause naturali, che potrebbero essere prevenuti rispettando le raccomandazioni dell’OMS.
“I nostri risultati mostrano che lo spazio verde è distribuito in modo molto disomogeneo tra le città europee, con una mortalità attribuibile a un’esposizione insufficiente allo spazio verde che va dallo 0% al 5,5% di tutte le morti naturali, a seconda della città”, ha commentato la ricercatrice ISGlobal Evelise Pereira, autrice principale dello studio.
“Tuttavia, l’impatto non uniforme non è solo tra le città, ma anche tra diverse aree all’interno delle città, il che mette alcune persone in una posizione di svantaggio, a seconda della città o del quartiere in cui vivono. Troppo spesso gli spazi verdi non sono vicini a dove vivono le persone, e le persone non ottengono i benefici per la salute”, ha aggiunto.
L’elenco delle città con i più alti tassi di mortalità attribuibili alla mancanza di spazi verdi comprende città della Grecia, dell’Europa orientale, delle repubbliche baltiche e dell’Italia, così come la maggior parte delle capitali del continente.
Sono italiane – Trieste e Torino – le prime due delle 5 città con più di 100.000 abitanti con il più alto carico di mortalità a causa del basso indice di vegetazione (NDVI) Blackpool (Regno Unito) e Gijon (Spagna) e Bruxelles (Belgio) le altre città.
Source: agi