Navalny di nuovo sotto processo, il caso mette in crisi i rapporti Ue-Russia


AGI – Mentre Alexei Navalny torna sotto processo, questa volta con l’accusa di calunnia dopo la condanna a 3 anni e 5 mesi per violazione della libertà vigilata, il capo della diplomazia dell’Ue Josep Borrell arriva a Mosca e la sua visita certifica, come egli stesso ha detto, “il punto più basso” delle relazioni tra l’Unione europea e la Russia.

“Ho trasmesso al ministro Lavrov la nostra profonda preoccupazione e il nostro appello per il rilascio” di Alexey Navalny “e per l’avvio di un’indagine indipendente sul suo avvelenamento”, ha dichiarato il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, nella conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Il quale ha risposto con durezza. Le sanzioni, che possono essere imposte alla Russia in relazione al caso Navalny, “sono un affare interno dell’Unione europea”, ha esordito Lavrov.

“La Russia – ha proseguito – si è abituata alle restrizioni e costruisce la propria vita sulla premessa che l’Ue non sia un partner affidabile in questa fase particolare“. Il ministro degli Esteri russo ha accusato: “L’Unione europea ricorre sempre più a restrizioni unilaterali, che mancano di un fondamento legittimo”.

Alexei Navalny, che rischia fino a 5 anni, si è proclamato non colpevole nel processo in cui deve rispondere di calunnie nei confronti di un veterano della Seconda guerra mondiale, Ignat Artyomenko. L’oppositore di Putin ha dichiarato in tribunale di non capire le accuse che gli sono state rivolte. “Non sapevo nulla di Artyomenko fino a quando la polizia è venuta da me”, ha detto Navalny durante una sessione nel tribunale distrettuale Babushkinsky di Mosca. 

 ​Oggetto della contesa è un commento pubblicato da Navalny lo scorso 2 giugno su Twitter e Telegram riguardo a un video, andato in onda sul canale televisivo RT, a sostegno degli emendamenti alla Costituzione russa con la presenza del veterano di guerra Ignat Artyomenko. Secondo l’accusa, Navalny ha scritto un post che conteneva informazioni consapevolmente false e che denigravano l’onore e la dignità di Artyomenko.     

Il veterano, parte lesa, partecipa al processo tramite un collegamento video da casa mentre Navalny è presente in aula. Prima dell’inizio del processo, il giudice Vera Akimova ha invitato Artyomenko a indossare una mascherina. Navalny ha chiesto alla corte, dicendosi preoccupato per la salute di Artyomenko, di permettergli di non metterla dato che si trovava nella sua abitazione. Fuori dal tribunale è stata rafforzata la presenza delle forze dell’ordine a causa del numero elevato di giornalisti che partecipano all’udienza e dell’eventualità di proteste spontanee a sostegno dell’attivista. 

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Fonte: estero agi