Natalità: De Palo, tema non politico, unisce tutto il Paese


“Non è una questione solo di numeri ma di economia e di cultura: la natalità non è tema di destra o di sinistra o confessionale, unisce tutto il Paese, come la politica estera o il made in Italy: solo facendo squadra e dandoci un obiettivo comune potremo ottenere dei risultati concreti”. Lo ha affermato Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità presentando nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Wedekind la quarta edizione degli Stati Generali della Natalità, in programma a Roma giovedì 9 e venerdì 10 maggio all’Auditorium della Conciliazione.
“Si muore sempre più anziani, l’aspettativa di vita è cresciuta di sei mesi raggiungendo gli 83,1 anni – ha ricordato De Palo – ma quella che è una buona notizia rischia di diventare cattiva in assenza di un adeguato ricambio generazionale perchè alla lunga rischia di incidere sul sistema previdenziale, su quello sanitario, sullo stesso pil. Non si tratta di convincere i giovani a fare più figli, ma di creare le premesse perchè chi vuole fare figli possa farlo: è una questione di libertà”. “Che il nostro sia uno dei Paesi più longevi è uno straordinario successo italiano – ha sottolineato la direttrice centrale dell’Istat, Sabrina Prati – reso possibile dagli stili di vita, dalle condizioni ambientali, dal sistema sanitario, ma lo squilibrio nell’età della popolazione è troppo forte e di questo passo destinato ad allargarsi fino al rapporto di 3 a 1 tra anziani e giovani nel 2050. Per avere nuovi nati bisogna pero’ occuparsi di chi è già nato: il calo demografico viene da lontano, è iniziato negli anni ‘70, con una lieve ripresa nei primi anni duemila soprattutto per il contributo delle donne straniere: il declino poi è ripreso, accentuato dalla crisi economica del 2008”.
Per Prati, “non si tratta di chiedere alle persone di modificare il loro progetto di vita ma di metterle in condizione di realizzare quel progetto: l’età media del primo figlio per le donne è sempre più alta, 32 anni, e questo anche perchè i giovani escono dalla casa dei genitori molto più tardi dei coetanei europei: faticano a trovare lavoro, specie un lavoro adatto al loro livello di istruzione, sono sottopagati, non hanno accesso a contratti stabili. Agire decisamente sulla leva dell’occupazione potrebbe aiutare ad invertire la tendenza”.
Fitto di eventi il calendario degli Stati generali, “che quest’anno dedicheranno un’attenzione particolare ai giovani”, ha promesso De Palo. Giovedì 9 sono previsti i saluti istituzionali dei ministri Roccella e Valditara (in attesa di conferma), del governatore del Lazio Rocca e del sindaco di Roma Gualtieri. Due le tavole rotonde: una con i leader di partito, l’altra con i professionisti dell’informazione. Per venerdì 10 “abbiamo invitato Papa Francesco e la premier – ha anticipato lo stesso De Palo –, aspettiamo risposta”. In cartellone, una serie di interviste da parte dei giovani al ministro dell’Economia Giorgetti e agli ad di grandi aziende del Paese. (AGI)

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