Due minorenni giapponesi sono stati liberati da centri di truffe online situati in Myanmar, dove erano sottoposti ai lavori forzati, nell’ambito di una vasta rete criminale che ha ridotto in schiavitù migliaia di persone. E’ quanto riferiscono media giapponesi. La liberazione dei due minorenni è stata confermata dalle autorità del Sol Levante insieme all’arresto, da parte della polizia thailandese, di un altro cittadino giapponese di 29 anni, sospettato di aver ingannato uno dei minorenni per farlo finire intrappolato in uno dei centri truffa situati nella città birmana di Myawaddy, vicino al confine con la Thailandia.
Secondo l’agenzia di stampa locale Kyodo, il comandante dell’esercito thailandese Nattakorn Reantip, a capo di una missione con base a Mae Sot (nella parte occidentale del paese, vicino al confine con il Myanmar), è probabile che ci siano più giapponesi costretti a lavorare in tali centri nella zona. Questa informazione arriva dopo che giovedì scorso la polizia thailandese ha annunciato il rilascio di 260 persone di 20 nazionalità, tra cui due brasiliani, che sarebbero state rese schiave in centri di truffe online. Queste persone sono state liberate a Myawaddy dall’Esercito Democratico Buddista Karen, uno dei gruppi di guerriglia che lottano per il controllo territoriale in Birmania, e provengono per lo più dall’Etiopia (138) e da altri paesi dell’Africa e del Sud-est asiatico.
Le autorità thailandesi stanno indagando sui centri truffa gestiti da reti criminali che si ritiene abbiano legami con alti funzionari della sicurezza birmana e bande criminali in Myanmar e Cina, dove migliaia di persone sono rese schiave da false offerte di lavoro e costrette a cercare nuove vittime online. Nelle ultime settimane la Thailandia ha cercato di risolvere il problema inasprendo le misure, tra cui l’interruzione delle forniture di elettricità e carburante al lato birmano del confine. La giunta militare al potere in Myanmar dopo il colpo di stato del febbraio 2021 ha dichiarato a gennaio di aver arrestato e deportato più di 55.700 stranieri coinvolti in frodi dall’ottobre 2023, tra cui più di 53.000 cinesi. Tra le altre nazionalità, hanno poi sottolineato che vi erano più di 1.100 vietnamiti, circa 600 thailandesi, oltre a filippini, indiani, cambogiani e uno spagnolo, senza però fornire ulteriori dettagli in merito. (AGI)
Myanmar: liberati due minori giapponesi ridotti in schiavitù
