“Una dimesione reale che si spinge verso il surreale, il sogno: percepisco così la vita e non sento l’esigenza di aggiungere nulla”. Così Vittorio Marella spiega la sua pittura, che tanto si ispira al realismo magico di Antonio Donghi. Il giovane artista veneziano è nato esattamente un secolo dopo il maestro romano ed ora i suoi quadri sono esposti a palazzo Merulana a Roma, proprio dove vi sono le opere della Collezione Elena e Claudi Cerasi e a breve sarà inaugurata una retrospettiva su Donghi, “La magia del silenzio”. La stessa magia che impernia i quadri di Marella, capaci di esprimere l’esigenza di riflessione e la sensazione di solitudine, espressamente dichiarate dall’autore. “La comunione con la natura è indispensabile, per pensare a cosa sta succedendo e non farsi prendere dal panico. Ho bisogno di allontanarmi dai disastri che abbiamo difronte, di prendere le distanze e respirare”.
La mostra “Nuotatori d’inverno” prende il titolo da una tela di grandi dimensioni: persone di spalle dietro cui si intravedono dei giovani in costume, pronti a tuffarsi. Non ci sono i volti per non rappresentare un individuo singolo ma esseri umani, materici e avvolti nel silenzio. Figure ben studiate – come dimostrano i disegni esposti – e poi dipinti con richiami di colore che indicano come abbia ben assorbito l’insegnamento dei pittori della sua città. Marella d’altronde afferma di non voler fare per forza qualcosa di nuovo ma “qualcosa di sincero” che “tocchi più persone possibili”: “Un buon lavoro deve solo suggerire, ispirare”. Laureato in astrofisica, l’artista 26enne intende approcciarsi alla pittura come alla scienza, ma aggiungendo una “dimensione emotiva”: “scoprire il mondo e scoprire qualcosa di me”.
Associazione cultura 360, Coopculture, Fondazione Elena e Claudio Cerasi e la curatrice della mostra Giovanna Zabotti credono che Marella sia un giovane talento da valorizzare, perchè capace di un linguaggio figurativo non comune, anche se espresso da un autodidatta: “Abbiamo deciso di sostenere Vittorio per il suo essere straordinariamente fuori dall’ordinario. Con una poetica della luce e del colore non così comune in questi anni e poi perchè abbiamo trovato dirompente il suo bisogno di volersi esprimere attraverso le sue tele. La sua arte riesce a toccare nel profondo arrivando a parlare a tutti, anche i più giovani”.
La mostra è aperta al pubblico dal 27 gennaio al 3 marzo, dal mercoledì alla domenica ore 12-20 (ultimo ingresso ore 19), inclusa nel biglietto d’ingresso di palazzo Merulana. (AGI)
ING