Arriva il mese prossimo, il 4 aprile, a Roma negli spazi dell’oratorio della Basilica di Santa Pudenziana, la mostra “Nostos. Il giardino ritrovato” dell’artista moscovita Tatyana Yang. Le salette dell’oratorio mariano, solitamente chiuse ai visitatori, ospiteranno i lavori realizzati in tecniche diverse (pitture, incisioni, fotografie) che l’artista ha realizzato nel corso dei suoi frequenti soggiorni romani, per la sua prima esposizione italiana.
“Fin dai suoi esordi nel mondo dell’arte Tatyana Yang ha subìto la malia che Roma esercitò in epoche precedenti su artisti quali Piranesi, Hubert, Magnasco, Hansen, Brjullov”, scrive la curatrice della mostra Olga Strada. “Di fatto Tatyana Yang si inserisce a pieno titolo nel solco della tradizione dei pittori russi del Gran Tour”, aggiunge.
Tema centrale della mostra è il giardino dell’Eden: “Il ricordo del giardino dell’Eden”, asserisce Tatyana Yang, “ci guida attraverso la vita, nelle sue gioie e nelle sue avversità, come la luce di un faro”.
La mostra è patrocinata dalla WindMill Art Power Plant Nonprofit Organisation, volta a valorizzare e promuovere il contributo delle donne nel mondo dell’arte.
Tatyana Yang è nata a Mosca, dove vive e lavora. Nel 1987 si è diplomata all’Istituto Poligrafico. Realizza i suoi primi lavori con la tecnica dell’acquaforte e della litografia. Dal 1995 a oggi ha esposto con continuità, prendendo parte a più di ottanta esposizioni collettive e personali in Russia (Museo Statale di Architettura Schusev, Istituto Italiano di Cultura di Mosca, Maneggio di Mosca) e in Europa, e partecipa fiere d’arte internazionali (ESTAMPA a Madrid, ART EXPO a Barcellona, REALISM ad Amsterdam, ST’ART a Strasburgo).
Ha collaborato con eminenti personalità della cultura quali il regista Jurij Ljubimov, la poetessa Ol’ga Sedakova (Premio Lerici Pea) e Philippe Jaccottet. (AGI)