Mostre: a Palazzo Reale di Milano “Picasso lo straniero”


Sono disponibili da ieri i biglietti per la mostra “Picasso lo straniero”, in programma a Palazzo Reale di Milano dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025. È possibile anche prenotare la visita per i singoli e gruppi. La mostra presenta più di 80 opere dell’artista spagnolo, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, provenienti dal MNPP e dal Musée National de l’Histoire de l’Immigration di Parigi: un progetto che apre a più riflessioni sui temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e della relazione con l’altro. Pablo Picasso, nato nel 1881 a Malaga in Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1904. Nonostante la Francia diventi la sua casa, e la sua fama cresca oltre i confini nazionali, l’artista non otterrà mai la cittadinanza francese: la mostra segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, per capire come abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato. Palazzo Reale e Marsilio Arte hanno costruito un percorso di avvicinamento alla mostra #roadtoPicasso che prevede la pubblicazione del volume che ha ispirato il progetto espositivo e la realizzazione di una conferenza a Palazzo Reale per approfondire i legami tra Picasso e Milano.
Il volume “Picasso. Una vita da straniero” L’idea della mostra nasce dal libro della curatrice Annie Cohen-Solal “Picasso. Una vita da straniero”, successo internazionale pubblicato in Italia da Marsilio e in uscita il 30 aprile 2024. Stimolata dalle molte contraddizioni che vede affiorare, Annie Cohen-Solal si lancia in una inedita esplorazione del mondo insondabile di Picasso per sottrarre alla polvere degli archivi i segreti di una storia ancora tutta da raccontare. Viaggiando nello spazio e nel tempo si ritorna così all’ottobre 1900, quando Picasso giunge per la prima volta a Parigi da Barcellona; si attraversano i vicoli affascinanti di una Montmartre irripetibile e si assiste alla crescita di un talento strategico, sia come artista sia come uomo d’affari, capace di districarsi con naturalezza tra collezionisti e mercanti d’arte. Ed è forse proprio questa disinvoltura a far percepire il cubismo come un pericolo per ‘l’integrità morale’ del paese: scoppia così la guerra del bene contro il male, della tradizione contro la modernità, della Francia della “gente per bene” contro i pericolosissimi ‘stranieri’. A cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista, l’autrice ne racconta la vita e l’opera in un’appassionante indagine su censure e persecuzioni, svolte artistiche e passioni. Con documenti inediti e rivelazioni mai emerse prima, si svelano le origini del mito nel cuore dell’Europa dilaniata dai nazionalismi. (AGI)
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