Roma, 21 feb. – I mercati frenano, con l’eccezione di quelli cinesi, sulla scia di Wall Street che ieri ha perso colpi, mentre cresce l’attesa per i dati di Nvidia e sembra ormai svanita la speranza di un taglio dei tassi entro la primavera, in vista dei verbali di oggi della Fed e di quelli di domani della Bce. Dai due resoconti i trader contano di ricavare indicazioni sulle prossime mosse sui tassi, mentre aumentano le scommesse che la banca centrale Usa li manterrà invariati nel breve termine. Malgrado l’allontanamento dei tagli a breve, secondo gli analisti di Robeco l’avvio dei tagli prima dell’estate rappresenterebbe un importante vantaggio: “Le elezioni presidenziali statunitensi sono previste per il 5 novembre – è la riflessione – e l’avvio di cambiamenti di politica monetaria a ridosso del voto potrebbe portare ad accuse di ingerenza della Fed nel processo. Questa stessa argomentazione avvalora anche la tesi di un percorso graduale e prevedibile dei tassi”.
Per quanto riguarda la Bce, invece, il grosso degli investitori scommette su un primo taglio dei tassi a giugno, mentre chi si aspettava una riduzione già tra aprile e maggio è rimasto un’esigua minoranza. Oggi comunque in Asia la Borsa di Tokyo e quella di Seul arretrano, così come i future a Wall Street, sulla scia della battuta d’arresto di ieri dei tre indici di New York, mentre il listino di Hong Kong balza in avanti del 2,5% e anche quello di Shanghai sale di oltre il 2%, in forte recupero dai minimi da cinque anni, anche grazie al taglio dei tassi di interesse primari, più grande del previsto deciso ieri dalla Banca Popolare Cinese.