Monito di Gentiloni sul Recovery fund: "L'Italia non lo usi per tagliare le tasse"


AGI –  Il Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni è tornato ad auspicare che i fondi del Recovery Fund non vengano utilizzati dall’Italia per “una generica riduzione delle tasse”.

“Diverso è se in alcuni interventi di riforma – ha poi aggiunto intervistato in video collegamento nell’ambito del Festival Città Impresa di Vicenza – in interventi verso il Mezzogiorno o verso il mercato del lavoro si inseriscono limitatissimi risvolti di natura fiscale, ma certamente non possiamo dire che dei 200 miliardi di euro tra prestiti e trasferimenti, l’Italia ne userà diverse decine per ridurre le tasse. Questo non sarebbe considerato il modo migliore per andare nella direzione che la Commissione auspica“.

Gentiloni ha sottolineato: “Siamo di fronte ad una tragedia che ha provocato una sciagura economica ma anche ad una straordinaria occasione. Il piano europeo di recovery è più che paragonabile al famosissimo piano Marshall degli anni ’40”. Secondo il commissario, “il piano di Green Deal ad esempio vale più o meno 10 volte il programma americano Apollo per lo sbarco sulla luna – ha proseguito – Io penso che il tessuto imprenditoriale italiano abbia tutti i numeri per reagire e mi auguro che ci sia anche dalle nuove generazioni di imprenditori una grande voglia di cogliere queste opportunità”.

Il ritorno al Patto di Stabilità

Le regole sulla sospensione del Patto di Stabilità, ha spiegato ancora Gentiloni, “dicono che si attiva in caso di grave peggioramento economico per tutta l’Ue” e che quindi, di riflesso, significa che “sarà rimossa quando quando questo grave peggioramento, che riguardi tutta l’economia europea, sarà finito”. Quindi, ha sottolineato il commissario europeo, “oggi abbiamo solo detto che il prossimo anno manterremo il sostegno di Bilancio e non abbiamo discusso le tempistiche”. Secondo Gentiloni, “il prossimo anno sarà essenziale, comunque, per riprendere le discussioni a riguardo”. 

Per il futuro, ha affermato Gentiloni, “ci aspettiamo che la maggior parte degli Stati membri non raggiunga i livelli di Pil precedenti alla crisi prima della fine del 2021”. Dopo l’allentamento del lockdown, ha spiegato, “abbiamo visto un forte rimbalzo dell’attività a giugno e luglio ma l’attività è diminuita di nuovo nelle ultime settimane. Secondo alcuni indicatori la velocità della ripresa è inferiore rispetto a giugno e luglio”, ha aggiunto.

“I dati sul Pil relativi al secondo trimestre pubblicati dall’Eurostat questa settimana confermano che siamo in una profonda contrazione economica, dell’11,8% nell’Eurozona, e confermano anche che questa contrazione è profondamente disomogenea, con un calo del Pil che va dal 4% al 18% nei diversi Paesi. Quindi il rischio di frammentazione esiste”.

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Fonte: economia agi