Miracoli e rivoluzione


Prima nazionale di Marx esiste? al Piccolo Teatro della città di Catania scritto e diretto da Lina Prosa. Monologo sulle condizioni dell’individuo alle prese con la dignità morale e sociale con un occhio a Marx e l’altro a Santa Rita

di Alfio Chiarello

Chi si fosse aspettato un amarcord di miti come la lotta di classe, la Russia del 1917, la rivoluzione proletaria, sarebbe uscito dalla sala profondamente deluso. Stesso finale per chi  avrebbe gradito una rispolverata di okkupazione, ’68 e P 38, made in Italy. Nulla di tutto questo in “Marx esiste?”, dell’autrice trapanese Lina Prosa portato in scena da Aurora Falcone al Piccolo Teatro di Catania, ancorché dedicato -come da sottotitolo- ai combattenti degli anni ’70 e ai giovani del 2050 . Sul palcoscenico, piuttosto, un one wooman show condotto con eleganza e misura da Aurora Falcone, nel quale si materializzano rabbia, dolore, nostalgia, rassegnazione, e dove prevalgono su tutto le radici siciliane, nella contestualizzazione e nel linguaggio. Il tutto nelle modalità espressive della letteratura, che è la piattaforma più autentica dell’autrice.

Dina Saltalanascita, questo l’appellativo della protagonista, è donna di umili condizioni sociali e di cultura proletaria. Non discetta sui precetti del Manifesto, né si esalta per le rivoluzionarie promesse del materialismo storico. Lei è  una semplice fan di Marx, di cui custodisce orgogliosamente l’effigie, nella stessa maniera in cui è devota di Santa Rita, la cui immaginetta, sulla scena, affianca il faccione del filosofo tedesco . Entrambi profeti dei miracoli impossibili. Quali? Un riscatto morale e sociale, un lavoro dignitoso, una casa in pietra e cemento, delle certezze. Il monologo si concentra su questa accorata aspirazione, nello stile della Prosa, apprezzata non a caso per la sua sensibilità nei confronti di tematiche di scottante attualità (ci riferiamo alla Trilogia del Naufragio, tradotta in diverse lingue e apprezzata pure all’estero), così come per le sue raffinate qualità di scrittrice.

Lo spettacolo può lasciare inizialmente spaesato lo spettatore, al quale viene richiesto un riposizionamento mentale per seguire le evoluzioni del testo, ricco di venature “poetiche”, e forse anche per questo poco movimentato. La stessa dimensione dei desideri e delle esternazioni dell’attrice, che di mestiere e di cuore riesce a dare slancio al testo e a fare decollare il coinvolgimento del pubblico, richiede una sintonia che fa della pièce un pasto per palati iper raffinati. In perfetta simbiosi autrice e protagonista sul palcoscenico. La maturazione dell’opera, come dichiarato da Lina Prosa, è avvenuta proprio attraverso una fitta collaborazione fra le due donne, concordi (e non è un dettaglio di poco conto), nell’anteporre il processo artistico all’obbligo della produzione. Il debutto al Piccolo rappresenta una prima assoluta nazionale dello spettacolo. Il progetto teatrale è prodotto da Migrateatro – Palermo e Associazione Arlenika ETS. Luci di Marcello D’Agostino, costumi di Anna Barbera.  Lina Prosa, che ha anche curato la regia di Marx esiste? è stata insignita del Premio della Critica Teatrale Italiana per la drammaturgia 2015 ed è fondatrice del movimento teatrale MigraTeatro.