Migranti: UNHCR, un rifugiato ogni 200 persone nel mondo


Una persona al mondo ogni 200 è un rifugiato: è il dato diffuso da UNHCR al termine del Forum globale sui rifugiati che si è tenuto a Ginevra. Il numero è raddoppiato negli ultimi due anni; il 55% dei rifugiati è ospitato in soli 10 Paesi. I 46 paesi meno sviluppati che contribuiscono a meno dell’1,3% del prodotto interno lordo globale, ospitano più del 20% di tutti i rifugiati. Sono i dati del Rapporto sul Patto Globale sui Rifugiati 2023 e i progressi sostenuti su quattro obiettivi chiave: alleggerire la pressione sui Paesi ospitanti, migliorare l’autosufficienza dei rifugiati, ampliare l’accesso alle soluzioni dei Paesi terzi e sostenere le condizioni nei Paesi d’origine.
Alla fine di giugno erano 110 milioni le persone costrette alla fuga a livello mondiale, 1,6 milioni in più rispetto alla fine del 2022. L’UNHCR stima che, nel trimestre da giugno a settembre, il numero di persone costrette a fuggire è cresciuto di 4 milioni, portando il totale a 114 milioni. Oltre la metà delle persone in fuga nel mondo non varca mai frontiere internazionali. L’87% dei 36,4 milioni di rifugiati proviene da soli 10 Paesi: Siria (6,5 milioni), Afghanistan (6,1), Ucraina (5,9), Venezuela (5,6), Sud Sudan (2,2), Myanmar (1,3), Sudan (1 milione), Repubblica Democratica del Congo (948.400), Somalia (814.600), Repubblica Centrafricana (750.900). Poco più della metà dei rifugiati nel mondo sono oggi afghani, siriani o ucraini.
La suddivisione dei rifugiati è molto diseguale: il 55% dei rifugiati è ospitato in soli 10 Paesi: Iran (3.4 milioni), Turchia (3.4), Germania (2.5), Colombia (2.5), Pakistan (2.1), Uganda (1.5), Federazione Russa (1.2), Polonia (989.900), Perù (987.200), Bangladesh (961.800). Il 69% delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni rimane nei pressi del proprio Paese d’origine. I numeri confermano altresì che, sia in base a misure economiche che in rapporto alla popolazione, sono sempre i paesi a medio e basso reddito ad ospitare la maggior parte delle persone in fuga (75%). I 46 paesi meno sviluppati rappresentano meno dell’1,3% del prodotto interno lordo globale, eppure ospitano più del 20% di tutti i rifugiati. Ma non mancano alcuni segnali positivi, seppur timidi. Nel primo semestre del 2023, sono poco più di 404.000 i rifugiati che hanno fatto ritorno nel paese d’origine, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2022. Quasi 2,7 milioni di sfollati interni hanno fatto ritorno alle proprie case nello stesso periodo, più del doppio di quanto registrato nella prima metà del 2022. Il numero di rifugiati reinsediati è aumentato, sebbene i casi di reinsediamento nella prima metà del 2023 abbiano rappresentato solo il 3% dei 2 milioni di persone che, secondo le stime dell’UNHCR, hanno bisogno di essere reinsediate a livello globale. Il Rapporto sugli indicatori del Patto Globale sui Rifugiati 2023 ha rilevato che L’inclusione dei rifugiati nelle economie dei paesi che li ospitano dipende in larga misura dalla loro capacità di muoversi liberamente. Le informazioni disponibili per 109 Paesi, che includono 29 milioni di rifugiati, indicano che 6 rifugiati su 10 godono di libertà di movimento legale. Inoltre, 7 rifugiati su 10 avevano accesso legale al lavoro, ma solo la metà aveva accesso nella pratica a un impiego formale. (AGI)