Migranti: relazione Copasir, in Libia 700mila irregolari

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“Secondo quanto riferito nelle audizioni svolte, sono presenti circa 700 mila immigrati irregolari in Libia e, secondo le autorità tunisine, circa 700-800 mila in Tunisia, probabilmente sovrastimati”: è quanto si legge nella
relazione del Copasir sulla “Situazione geopolitica del continente africano e sui suoi riflessi sulla sicurezza nazionale”. “L’Italia”, sottolinea la relazione, “è crocevia, nel Mediterraneo, di flussi migratori provenienti dall’Est e dall’Africa e il fenomeno migratorio è strettamente connesso con la situazione di insicurezza e di conflittualità di molti territori”.
Il Copasir rileva che “lo Stato da cui parte la maggioranza dei migranti diretti in Italia è la Libia”: “I migranti si procurano il denaro necessario per il biglietto, da 2.000 a 5.000 euro a seconda del luogo di partenza, svolgendo lavori nelle città della Libia. Poi vengono tenuti in compound e quindi trasportati su camion per raggiungere la costa. In Libia il controllo dell’immigrazione irregolare è più efficace nella regione della Cirenaica, governata dal generale Haftar, mentre in Tripolitania le diverse fazioni e milizie presenti si dividono il controllo delle varie città coinvolte in questo traffico”.
Il Copasir spiega che viene regolarmente svolta “un’attività di collaborazione con i Servizi degli Stati della costa nord dell’Africa, quali la Libia, la Tunisia e l’Algeria, per contrastare le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, sottolineando che i rapporti con alcuni dei Paesi ricordati sono stati molto proficui, mentre in altri casi sono state registrate maggiori difficoltà”. “Esiste un legame tra le organizzazioni criminali che sfruttano i flussi irregolari e le organizzazioni terroristiche, le quali pretendono il pagamento di denaro quando le carovane transitano dai territori da loro controllati”, sottolinea ancora il
Copasir nella relazione. (AGI)
SAR


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