Migranti: Bologna adotta carta integrazione promossa da Unhcr


Il Comune di Bologna ha adottato oggi la Carta per l’Integrazione delle persone rifugiate, elaborata da UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, insieme a sei città italiane, Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. L’adesione alla Carta è stata formalizzata attraverso una delibera della Giunta e presentata in una conferenza stampa questa mattina a Palazzo d’Accursio a cui hanno partecipato l’assessore al Welfare, Luca Rizzo Nervo, e la Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, Chiara Cardoletti.
“Accogliamo Bologna fra i Comuni che hanno sottoscritto la Carta per l’Integrazione delle persone rifugiate – ha commentato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino- Questa adesione rappresenta un passo significativo verso una comunità concretamente inclusiva. Insieme a Bologna e alle altre città aderenti, che ci aspettiamo crescano grazie alla collaborazione con l’ANCI, vogliamo costruire un futuro in cui chi ha trovato protezione da guerre e persecuzioni in Italia possa trovare un’accoglienza efficace e prosperare. L’integrazione non è solo un dovere morale, ma una situazione vantaggiosa per tutti e a cui tutti possiamo contribuire, creando un tessuto sociale più ricco e resistente”. Aderendo alla carta, il Comune di Bologna conferma e rilancia il suo impegno per l’integrazione sociale, culturale ed economica delle persone rifugiate e richiedenti asilo, valorizzando le loro competenze ed il loro contributo positivo come risultato di un processo dinamico fondato sulla partecipazione.
“Il sistema di accoglienza a Bologna ha mantenuto sempre una caratteristica, quella della scelta di un’accoglienza diffusa, comunitaria, che non si limitasse solo al vitto e all’alloggio, ma si ponesse l’obiettivo ambizioso dell’integrazione delle persone migranti e rifugiate sul nostro territorio- ha spiegato l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo – Ricordo che Bologna ha l’esperienza del progetto SAI di carattere metropolitano più grande del nostro paese: sono 2110 posti di accoglienza che non sono solo posti, ma sono percorsi di accoglienza e integrazione, divisi tra 650 per adulti, 350 per minori e 110 per le vulnerabilità. La più grande esperienza di accoglienza diffusa del paese, l’unica che si è strutturata in base ai criteri di riparto dei flussi che sono stati definiti nella conferenza unificata nell’accordo di luglio 2014. Accordo e flussi che non sono stati raccolti in maniera puntuale altrove. Questa città è rispettosa di quegli accordi e di una scelta di fondo: quella dell’accoglienza diffusa, consapevoli che attraverso di essa, accanto al sistema prefettizio straordinario, si possa raccogliere la sfida dell’accoglienza e dell’integrazione”. (AGI)

ARI