Michela Murgia: studenti le dedicano murale a Cabras, suo paese


A Cabras (Oristano), paese di origine di Michela Murgia, è stato inaugurato stamane un murale dedicato alla scrittrice scomparsa il 10 agosto dell’anno scorso. L’hanno realizzato sulla parete del parchetto di viale Colombo gli studenti e le studentesse delle classi 3° A e 5°C dell’Istituto artistico Carlo Contini di Oristano, col contributo dei ragazzi e delle ragazze delle classi terze dell’Istituto comprensivo di Cabras.
Il progetto è stato patrocinato dal Comune di Cabras, che ha messo a disposizione l’area, acquistato le attrezzature e preparato la parete. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza della famiglia di Michela: la mamma Costanza, il fratello Cristiano e Annetta Marongiu, zia e mamma d’anima di Michela.
Nel murale Cabras compare sullo sfondo, con lo stagno e il profilo della chiesa di Santa Maria, dove la scrittrice ha mosso i primi passi e da dove è iniziata la sua formazione che l’ha portata poi ad approfondire tematiche legate al mondo laico e della religione cristiana. Si vedono alcune donne corrono scalze e una citazione della scrittrice tratta dal libro ‘Stai zitta’: “Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva”. Di fianco, pensieri e frasi di divieto rivolte al genere femminile – le donne devono stare a casa, non truccarti, alle bambine si regalano le bambole – che nel murale vengono simbolicamente date alle fiamme da Michela Murgia, al grido di “Siate sovversive!”.
“Il murale rappresenta la potenza delle sue parole, delle sue azioni e delle sue lotte, il messaggio che non tutti hanno capito”, spiega Martina, studentessa autrice del bozzetto. “L’immagine di Michela è associata a quella di un uccello, un essere che vola libero, le cui piume sono penne, strumento di scrittura per eccellenza. Queste penne, questo pensiero e questo volo sono fondamentali per l’opera distruzione dei retaggi culturali di cui Michela si è fatta paladina”.
“Michela amava i ragazzi, parlava a tutti loro con il cuore aperto e credeva in loro”, l’ha ricordata mamma Costanza. “Andando via ha lasciato un messaggio: non vi adagiate, cambiate il mondo. L’opera di Michela non è dunque finita, attraverso i giovani lei cammina nel mondo e nelle scuole, continuando a dire le cose che ha detto in questi anni, per fare in modo che il futuro delle nuove generazioni possa essere vissuto in un mondo migliore”. (AGI)