“Il nostro contratto – osserva Palombella – è tornato a essere il più importante del sistema industriale, perché oltre ad affrontare temi tipicamente normativi e salariali si è caratterizzato per il grande salto fatto sulle corrette e costruttive relazioni industriali e sui temi riguardanti la modifica epocale dell’inquadramento professionale, il welfare, la formazione e le pari opportunità”. “Sono stati tre anni complicati – spiega – l’inflazione record ha ridotto fortemente il potere d’acquisto delle famiglie, nonostante gli aumenti salariali certificati ex post. Secondo i dati Istat, in Italia negli ultimi tre anni i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3%, mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute del 4,7%. Quindi il potere d’acquisto perso è stato di oltre il 12%. Sempre secondo l’Istat, negli ultimi dieci anni è quasi raddoppiato il numero di operai poveri: nel 2014 lo era l’8,7% del totale mentre oggi lo è il 14%”.
“I cambiamenti epocali della transizione ecologica, digitale e tecnologica – sostiene il leader Uilm – insieme ai processi di riorganizzazione e crisi necessitano di risposte inedite per gestire gli effetti occupazionali, per garantire, promuovere e incrementare la buona occupazione e conciliare vita e lavoro. Chiediamo che si avvii una fase di sperimentazione contrattuale con l’obiettivo di raggiungere progressivamente una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali a parità di salario”.
“Per quanto riguarda le retribuzioni – sottolinea – la nostra richiesta è di aumentare i salari nel triennio di 280 euro al livello medio. Pensiamo sia in linea con la richiesta fatta nella piattaforma del rinnovo del contratto precedente, in quella occasione a fronte di un’inflazione prevista nel triennio di 2,5% chiedemmo l’8%. Anche questa volta, a fronte di un’inflazione programmata nel triennio 2024-2027 del 7% chiediamo il 14%. Una condizione indispensabile per continuare a difendere i salari da un’inflazione senza precedenti”.
“Siamo pronti ad affrontare la trattativa senza pregiudiziali, consapevoli della delicatezza del momento e delle difficoltà che attraversano le aziende e i lavoratori. L’obiettivo è quello di rendere il settore metalmeccanico attrattivo, in grado di riconoscere le professionalità e le giuste competenze con una adeguata retribuzione e con orari di lavoro compatibili con le aspettative di vita e di lavoro degli attuali lavoratori e delle nuove generazioni”, conclude Palombella.(AGI)