Una dimenticanza della Procura di Agrigento fa saltare il processo a carico di cinque persone accusate di avere mentito agli inquirenti per coprire un parente sotto inchiesta per violenza sessuale e maltrattamenti ai danni della figlia. Il pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò, lo scorso anno, ha disposto nei loro confronti la citazione diretta a giudizio. Dopo tre udienze a vuoto, tuttavia, il giudice Giuseppe Sciarrotta ha restituito gli atti all’ufficio della Procura perché c’è stata una dimenticanza nelle notifiche dell’avviso di fine inchiesta. Circostanza che rende impossibile la celebrazione del processo.
La vicenda si incrocia con quella che, il 13 settembre di 2 anni fa, ha portato alla condanna a 7 anni e 10 mesi di reclusione di un netturbino favarese di 55 anni, arrestato 7 anni fa per abusi sessuali. Altri tre familiari, in questa circostanza, sono stati condannati a 6 mesi di reclusione per l’accusa di favoreggiamento al principale imputato. Fra le contestazioni quella di avere colpito la figlia a calci e pugni per stordirla e violentarla. Gli abusi sarebbero avvenuti anche in presenza dei tre nipoti in tenera età o con la minaccia della pistola. L’arma, tuttavia, non è stata mai trovata. La donna, dopo la separazione dal marito, era tornata a vivere dal padre insieme ai tre figli. In quel momento sarebbe iniziato l’incubo fatto di violenze sessuali, percosse e umiliazioni di ogni genere. A processo, adesso, erano finiti anche la moglie e due cognati del principale imputato, accusati di favoreggiamento personale per avere mentito al pm durante le indagini con l’obiettivo di garantire l’impunità al presunto “mostro”. L’avvocato Davide Casà, che compone il collegio difensivo insieme al collega Salvatore Cusumano, ha sollevato un problema procedurale legato a una mancata notifica. Il pm aveva chiesto un termine per verificare meglio la documentazione. Alla fine il giudice ha deciso di restituire gli atti alla Procura che dovrà fare di nuovo tutte le notifiche e consentire agli indagati di chiedere, fra le altre cose, un interrogatorio o un supplemento istruttorio. Il rischio è che il decorso del tempo possa fare scattare la prescrizione. (AGI)