Di Redazione
Giorgia Meloni esordisce a livello mondiale e porta la posizione dell’Italia sulla lotta al cambiamento climatico all’interno della conferenza Cop27. Vetrina importante per trattare alcuni temi scottanti, dalla risposta “all’aggressione russa” all’Ucraina alla cooperazione energetica da rafforzare con tutti i partner, a partire proprio dall’Egitto.
Tanti i temi trattati in maniera bilaterale con l’Egitto. Presentato il Fondo italiano per il clima, lo gestisce insieme al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, 840 milioni l’anno fino al 2026, poi 40 milioni l’anno, con cui l’Italia, rivendica Meloni nel suo intervento in plenaria, “triplica” gli sforzi per il clima e il progetto di bosco verticale per i paesi con clima arido (pensato intanto per Dubai).
L’Italia conferma il suo impegno, soprattutto per i paesi in via di sviluppo, contro la decarbonizzazione, guardando però a una “transizione giusta” che coniughi sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Con l’Egitto l’Italia ha intensificato “la cooperazione congiunta nel dossier della sicurezza energetica” grazie alla “partnership con l’Eni”, che giusto a metà aprile di quest’anno ha siglato un nuovo accordo per tre miliardi di metri cubi di Gnl egiziano aggiuntivo.
Una scelta chiara, che segna il disgelo nei rapporti diplomatici. Una mossa mirata a investire nel capitolo energetico e dell’immigrazione. Nonostante la mancanza di passi avanti nel caso Regeni.
‘Durante l’incontro si è parlato di approvvigionamento energetico, fonti rinnovabili, crisi climatica e immigrazione”. Una scelta chiara, che significa disgelo con Il Cairo e investimento politico nel rapporto con il Paese nordafricano su due fronti caldi come energia e migranti.
Sul tavolo, accanto al gas, c’è il caso ancora irrisolto del ricercatore triestino, così come quello di Patrick Zachi. Due questioni su cui in Italia c’è “la massima attenzione” e su cui l’Egitto si dice pronto a “collaborare”, come ha fatto molte volte in passato senza arrivare, però, a quella “verità e giustizia” che, almeno a parole, anche il Presidente della Repubblica Araba d’Egitto, Abdel Fattah al Sisi”, dice di volere.
Il tentativo è dunque quello di buttare acqua sul fuoco nei rapporti bilaterali con l’Egitto.
La visita di Meloni in Egitto ha rappresentato un nuovo impulso per lo sviluppo di queste relazioni, che si basano su profondi legami storici con dimensioni politica, economica, di sicurezza e culturale, nonostante il caso Regeni rimanga una ferita aperta per l’Italia.