Mediocredito Centrale: approvato Piano industriale 2024-2027


I consigli di amministrazione di Mediocredito Centrale, BdM Banca e Cassa di Risparmio di Orvieto hanno approvato, in linea con la Policy di Gruppo in materia di pianificazione strategica e operativa, il nuovo Piano industriale per il periodo 2024-2027, “che riflette, tra l’altro, il mutato contesto macroeconomico caratterizzato dall’atteso rientro dell’inflazione e, in ambito bancario, la prosecuzione del calo della raccolta diretta e l’atteso incremento del costo del credito”. Il Piano industriale approvato, in linea con la vision del precedente ciclo di panificazione, si legge in una nota, “conferma la mission del Gruppo a sostegno delle imprese, con particolare attenzione a quelle del Mezzogiorno, la focalizzazione sul credito, a cui si affiancano ulteriori servizi e prodotti, il proseguimento di un percorso di allineamento ad obiettivi e modelli operativi in ambito Esg, la sostenibilità economica e patrimoniale, il sostegno agli investimenti per la twin transition e l’accelerazione del percorso di crescita delle banche commerciali, a fianco di famiglie e imprese nei propri territori di riferimento”.  Il Piano prevede in particolare 4 programmi di crescita: sviluppo del distretto finanziario del Sud, con promozione agli investimenti e supporto alla doppia transizione; creazione di fabbriche prodotto, con una spinta ulteriore a Mcc Factor, il lancio di una linea di offerta di credito al consumo, l’evoluzione dell’offerta di finanza strutturata e il rafforzamento dell’offering dei servizi specialistici; valorizzazione dei canali di offerta con lo sviluppo della digital division, focalizzata su smart lending e raccolta diretta; crescita del posizionamento nell’ambito dell’agevolato e della finanza pubblica, con l’ampliamento di sinergie con la pa e lo sviluppo di soluzioni creditizie complementari a misure agevolative. Il Piano, fondato su principi Esg annovera: implementazione e affinamento degli strumenti di misurazione, monitoraggio e rendicontazione dei rischi connessi ai fattori Esg, prosecuzione nei percorsi formativi interni, rafforzamento dell’offerta commerciale con l’ampliamento della gamma di prodotti green e con finalità social, emissione di social bond, supporto alla clientela nel percorso di transizione energetica. Il programma poggia su 5 fattori abilitanti: rafforzamento dell’identità commerciale del Gruppo e valorizzazione del rebranding; de-risking e gestione proattiva della legacy; consolidamento del Gruppo: integrazione di processi, ricerca di sinergie e specializzazione tra le banche; efficientamento della macchina operativa; valorizzazione del capitale umano. A corredo del Piano è stato predisposto il Funding Plan di Gruppo, in cui – a fronte dello sviluppo degli impieghi e delle scadenze della raccolta in essere – sono state declinate le forme di copertura del fabbisogno incrementale, che includono nuove emissioni obbligazionarie unsecured, operazioni di cartolarizzazione e raccolta interbancaria. Tali azioni mirano a garantire il soddisfacimento dei requisiti regolamentari, in termini di liquidità operativa e strutturale, soddisfacendo al contempo le esigenze di economicità e di diversificazione delle fonti. (AGI)