“Da parte nostra non è mai stata interpretata come una battaglia” il rinnovo del cda di Mediobanca in calendario all’assemblea dell’istituto del prossimo 28 ottobre. Lo afferma Francesco Milleri, numero uno di EssilorLuxottica e di Delfin in un’intervista al Sole 24Ore. “Non ci sono avversari ma solo alleati, tutti uniti dal desiderio di creare valore. Lo stimolo e il sostegno al management sono stati sempre alla base della nostra proposta. L’impressione è stata però a volte di essere considerati concorrenti, se non addirittura nemici. La stessa campagna di sollecitazione di deleghe iniziata della banca, estesa e necessariamente costosa, realizzata a spese di tutti gli azionisti, è stata letta da molti come contro di noi e non favorevole al clima disteso e di collaborazione che vorremmo inaugurare”, aggiunge Milleri ricordando che Leonardo Del Vecchio “ci ha sempre spronato a fare meglio e di più. Nessuno di noi ha mai interpretato questo come una critica, ma come una dimostrazione di fiducia nelle nostre capacità”. – “La visione di una Mediobanca in grado di riprendersi il ruolo di guida del cambiamento del Paese che ha avuto in passato, più grande e più forte in Europa, piena di giovani talenti anche internazionali e con grandi piattaforme digitali e tecnologie deve essere concepita come uno stimolo positivo a tutto il management ad utilizzare appieno le indubbie capacità che ha sempre dimostrato”, prosegue Milleri nell’intervista. “Se mi guardo indietro, penso che la presenza di Delfin nell’azionariato abbia già apportato un contributo positivo, sia nell’apprezzamento del titolo sia nel favorire alcuni cambiamenti significativi – anche se non sufficienti – alla governance della banca”, prosegue Milleri che poi mette l’accento sulle vicende della successione a Del Vecchio sostenendo che la famiglia che era vicina al fondatore del gruppo è compatta: “Chi in famiglia ha avuto la fortuna e il privilegio di condividere del tempo con il fondatore negli ultimi suoi anni conosce bene i desideri e le ambizioni che avrebbe voluto realizzare. Questa parte della famiglia è compatta e orgogliosa delle scelte del padre e di come le stiamo realizzando. Mi auguro si possa chiudere velocemente il processo di successione senza benefici di inventario e giudici liquidatori che tanto hanno danneggiato il nome della famiglia ed esposto la successione a pericolose dispute fiscali”. (AGI)
DAN