“Volevo un’altra notte prima degli esami non questa”; “canteremo lo stesso la canzone, fino a piangere di felicità ricordando tutti i momenti belli di questi 5 anni”; “non avrei mai pensato che alla fine la scuola mi sarebbe mancata, adesso che posso tornaci anche solo per un’ora e sostenere l’esame voglio godermela tutta fino in fondo”; “mai avrei immaginato di finire così ma ho imparato che non ci si deve mai arrendere”. Sono alcuni dei pensieri degli studenti di noti licei della Capitale, raccolti a poche ore dalla fatidica “notte prima degli esami”. Domani infatti inizia la ‘maturità 2020′ che passerà alla storia per essere quella dell’era Covid, delle scuole chiuse e dello studio online. Gli studenti entreranno in classe con le mascherine per sostenere, stavolta in presenza, il primo vero esame della loro vita, quello che ti rimane dentro per sempre. E stanotte, anche se questa maturità è diversa, insolita, i maturandi canteranno lo stesso il famosissimo brano di Antonello Venditti, “Notte prima degli esami”. Lo canteranno con un po’ di malinconia, magari davanti alle scuole, tenendosi virtualmente per mano rispettando le distanze imposte dalle misure anti-Covid.
Malinconia sì e anche qualche nota polemica, perchè i maturandi 2020 non volevano “questa” notte prima degli esami. Avrebbero tanto desiderato stare in classe fino all’ultimo con i loro amici, compagni di cinque anni di avventure, e con i loro professori per condividere l’attesa ed esorcizzare un po’ la paura. Hanno dovuto fare delle rinunce, come tutti gli italiani del resto, perchè il contributo che si è chiesto loro in questa emergenza Covid è stato quello di stare a casa, di imparare a studiare online per evitare il propagarsi del contagio. è stata dura per questi ragazzi, giovani che vivono di relazioni in un’età considerata fra le più belle. Ma ce l’hanno fatta. E alcuni di loro hanno raccontato all’AGI i loro pensieri da cui emerge sì un pizzico di dispiacere ma tanta voglia di ripartire con l’ottimismo che contraddistingue la loro giovane età.
= Benedetta = Liceo Classico (Roma) =
MESI PASSATI NELL’INCERTEZZA, SEMBRA SEMPLICE MA NON LO È
“Quest’anno è stato molto particolare: molti pensano più semplice, e forse per certi versi lo è stato, ma almeno a livello di percezione psicologica per noi studenti non lo è stato affatto. Questi mesi passati nell’incertezza e nella perenne attesa di ricevere notizie certe, per poi sentirle smentire due giorni dopo, sono stati stressanti almeno quanto non poter uscire a fare una passeggiata con gli amici. Abbiamo dovuto rinunciare ai 100 giorni…certo a fronte del dramma che tutto il mondo sta vivendo non è nulla. Ora quindi, dopo un ciclo di 5 anni di liceo classico, sono arrivata con i miei compagni alla tanto attesa notte prima degli esami. Sarà diversa da come me l’aspettavo: non essendoci gli scritti non tutti avranno l’esame il 17. L’opportunità di vivere questo momento al massimo ci è negata, ma cercheremo comunque di renderla una notte speciale, da ricordare, vedendoci, mantenendo mascherine e distanziamento, e dandoci gli in bocca al lupo per questa tappa che segna la fine della nostra adolescenza”.
= Martina = Liceo Scientifico (Roma)
SIAMO RIMASTI SOLI, MA “QUESTA NOTTE èANCORA NOSTRA”
“I miei ultimi giorni di liceo non sono stati come me li immaginavo in primo, in secondo, in terzo… L’ultima campanella ‘fastidiosà che ho sentito suonare è stata il 6 marzo e non avevo neanche la consapevolezza che sarebbe stata l’ultima. Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di salutarci, di dirci ‘oddio domani ci sta la prima provà oppure semplicemente di mandarci un bacio da lontano l’8 giugno per salutarci. Abbiamo passato ore e ore davanti a computer, telefoni, tablet ad ascoltare i prof che con tanta fatica hanno provato a portare avanti il proprio lavoro insieme a noi. Abbiamo fatto compiti tutti insieme a distanza chiamandoci su skype e coalizzandoci per riuscire a fare tutto rispettando le scadenze che ci terrorizzavano lo stesso. A volte siamo rimasti a letto pieni di sonno con il prof di sottofondo che parlava di integrali, di derivate, di funzioni… Qualcuno mi prenderà per strana ma avrei preferito mille volte evitare tutto questo e stare lì seduta in classe con tutta la stanchezza e l’ansia prima dell’ultimo giorno di una delle avventure più belle della mia vita. Gli esami li hanno totalmente stravolti e noi ci siamo trovati da soli e disorientati ad affrontare questa prova senza indicazioni chiare e precise fino all’ultimo. Per quanto mi riguarda è un esame abbastanza impegnativo e faticoso calcolando l’andamento di tutto il nostro secondo quadrimestre. Ma comunque con un po’ d’impegno ce la faremo tutti, ne sono sicura. Questa sera abbiamo la notte prima degli esami, un po’ diversa dal solito, particolare e forse strana e dato che tutti noi abbiamo voglia di viverla cercheremo per quanto possibile di passarla insieme, nei limiti delle disposizioni anti-Covid. Così…per salutarci e per stare spensierati per la nostra ultima sera prima di iniziare altri capitoli importanti della nostra vita e per cantare dopo tutto questo tempo ‘questa notte è ancora nostrà insieme per l’ultima volta e avere un piccolo ricordo dei nostri ultimi giorni del quinto liceo”
= Andrea = Liceo Scientifico (Roma) =
MAI ARRENDERSI, ORA PRONTO PER UNA NUOVA ESPERIENZA
“è una situazione molto ma molto diversa rispetto agli anni precedenti. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che l’ultimo periodo scolastico della nostra vita, della nostra adolescenza sarebbe andato così, con gli esami svolti in queste circostanze. Tuttavia se c’è una cosa che ho imparato è che non bisogna mai arrendersi… Sono convinto che ogni studente, anche quello con meno voglia e mi inserisco tra questi, non avrebbe mai avuto piacere di assistere a quanto accaduto e di fare i conti con le conseguenze. Lezioni online, interrogazioni davanti a uno schermo, con i professori che hanno tenuto le lezioni nel miglior modo possibile e noi, noi dall’altra parte cercando di ascoltarli, di prestare attenzione….ovviamente non sempre. Oggi mi rendo conto che sono passati davanti ai miei occhi gli anni più belli della mia vita e sì, certo, avrei preferito continuare a trascorrerli diversamente e nel migliore dei modi con i miei compagni. Gli ultimi giorni di scuola seduto al mio ultimo banco tanto amato…ciò non è stato possibile e ovviamente un po’ mi scoccia. Questa sera è il giorno tanto aspettato da noi studenti: la ‘notte prima degli esamì. Cercherò di godermi nel migliore dei modi gli ultimi momenti con i miei compagni di classe, di scuola, rispettando le regole e le distanze come previsto dalle misure di prevenzione. Ma mi mancherà tutto questo: mi mancherà arrivare in ritardo ogni tanto e sentire il professore riprendermi, le risate durante le ore di lezione, i caffè del bar della scuola, gli scherzi tra compagni, e anche l’ansia prima di un’interrogazione quando non ero minimamente preparato… Ad ogni modo cercherò di prendere tutto questo con filosofia, farò tesoro di ogni singola esperienza bella o brutta che sia, la metto nel mio zaino, chiudo la cerniera e via…pronto per una nuova esperienza”.
= Francesco = Liceo Scientifico (Roma)
MESI DIETRO AL COMPUTER, LA SCUOLA VERA È UN’ALTRA
“Quando è uscita la notizia con le misure anti-Covid che imponevano a tutti noi studenti di restare a casa ho pensato: che bellezza, un po’ di riposo! Via via però i giorni di allontanamento dalla scuola e ‘confinamentò a casa sono aumentati fino a diventare non più una o due settimane ma mesi. Eh sì, alla fine non avrei mai immaginato di arrivare a dire: la scuola mi manca. L’ho capito in questi giorni, a poche ore che mi separano dalla ‘notte prima degli esamì. Quel fatidico giorno di marzo, quando ci fu detto di non tornare a scuola il giorno dopo, alla fine ci ha allontanato da tutto e tutti. Collegati, connessi, cuffie, monitor…ma ora, mi manca di condividere l’ansia per un compito, di sentire i professori che spiegano dal vivo, anche se ogni tanto, lo confesso rischiavo di addormentarmi…La scuola vera è un’altra cosa! Mi manca e mi mancherà di stare insieme nel piazzale davanti alla scuola a parlare e a fare scherzi e stupidaggini. E ora, ora che ho la possibilità di tornare dentro la mia scuola, nel mio liceo per un’ultima volta, me la voglio godere il più possibile. E quando uscirò, non so cosa potrà succedere, magari sarò felice, perchè ho rivisto i miei professori o qualche compagno fuori dall’edificio, o triste perchè non rivedrò più niente di tutto questo. Ma mi resterà la consapevolezza che alla fine le emozioni che ho provato a scuola, con quella classe, sono state le più belle di tutte. E stasera, dopo 4 mesi dietro a un computer, potrò vedere i miei compagni per salutarli. Mantenendo le distanze ci daremo un ‘in bocca al lupò collettivo. Forse la mia non è stata una classe molto unita ma alla fine una mano ce la siamo data sempre tutti, ci siamo aiutati davanti alle difficoltà. Mi mancheranno i miei compagni, adesso mi aspettano nuove cose, un futuro. Ma “questa notte, è ancora nostra”.
= Marta = Liceo Scientifico (Roma)
SUPEREREMO QUESTO ESAME E STANOTTE CANTEREMO LA NOSTRA FELICITA
“Gli ultimi giorni di liceo dovevano essere molto diversi. E invece, non abbiamo avuto neanche il tempo di realizzare cosa stesse accadendo quel 6 marzo. Ricordo che in classe un compagno iniziò a parlare della notizia letta su internet di una possibile chiusura delle scuole per via dell’epidemia che si diffondeva pian piano. Eravamo tutti felici, perchè in fondo pensavamo ingenuamente di trascorrere due settimane di relax per poi dover tornare al solito ‘stress’ della scuola. Ma così non è stato…da due settimane si è passati a tre, quattro, fino a mesi. Posso esser presa per matta ma piuttosto che parlare con i miei amici via telefono, interagire con i professori e fare interrogazioni online, avrei preferito condividere questi momenti dal vivo. Sono una persona molto empatica e penso che attraverso un computer non si riescano a ‘percepirè le persone. Avrei preferito seguire le spiegazioni, fare compiti in classe e addirittura prendermi quella piccola ramanzina dal professore per aver fatto tardi alla campanella della prima ora. Non aver potuto condividere con i miei amici di 5 anni l’ultimo giorno di scuola, gli scherzi, le risate o i rimproveri, mi rattrista molto, ma sono sicura che non ci perderemo. Nonostante le difficoltà di questo esame, totalmente diverso dagli altri, con un po’ di impegno riusciremo a passarlo con serenità e comprensione anche da parte dei professori. Questa sera abbiamo la notte prima degli esami, ci vedremo tutti noi compagni nei pressi della scuola, rispettando le distanze imposte dalle misure anti-Covid e canteremo fino a piangere di felicità la bellissima canzone ‘Notte prima degli esamì. Solo a pensarci mi vengono i brividi. Spero di riuscire a ricordarmi tutti i bellissimi momenti durante quei 2/3 minuti di canzone, così da tenerli sempre a mente e creando un ricordo bellissimo nel mio cuore”.
Vedi: Maturità: l'insolita "notte prima degli esami" degli studenti
Fonte: cronaca agi