Pochi giorni al fischio d’inizio per la Maturità. Il 19 giugno, mercoledì prossimo, saranno oltre 526mila gli studenti che si misureranno con il temuto esame di Stato. Il 2023 ha già visto il ritorno pieno alla ‘normalità’, cioè alle norme in vigore dopo la fase pandemica e post pandemica, e per quest’anno si conferma lo stesso impianto: due prove scritte a carattere nazionale (decise cioè dal ministero), una terza prova solo per gli indirizzi in cui è prevista, colloquio orale in chiave multidisciplinare, commissioni composte da 3 commissari interni e 3 esterni e presiedute da un presidente esterno. Quest’anno saranno 526.317 gli studenti coinvolti nelle prove – 512.530 candidati interni e 13.787 esterni – mentre le commissioni sono 14.072, per un totale di 28.038 classi.
Questa la ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio: Licei: 266.057, Istituti Tecnici: 172.504, Istituti Professionali: 87.756.
Si parte quindi mercoledì 19 giugno, alle 8.30, con il primo scritto, italiano, comune a tutti gli indirizzi. Si prosegue il 20 giugno con la seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto, poi, un colloquio che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato.
LA PRIMA PROVA. La prima prova accerta sia la padronanza della lingua italiana (o della diversa lingua nella quale avviene l’insegnamento) sia le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti. Si svolge mercoledì 19 giugno alle 8.30 con modalità identiche in tutti gli istituti e ha una durata massima di 6 ore.
I candidati possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse: il ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio 7 tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le 7 tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.
LA SECONDA PROVA. La seconda prova, che si svolgerà il 20 giugno, riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verte su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. Il ministero, con un apposito decreto, ha definito le discipline oggetto di questa seconda prova. Tra queste c’è il greco al liceo classico, la matematica allo Scientifico.
Per gli istituti professionali del vigente ordinamento (Decreto Legislativo 61/2017) la seconda prova non è centrata sulle discipline ma sulle competenze in uscita e sui nuclei tematici fondamentali di indirizzo. È un’unica prova integrata in cui il ministero fornisce la ‘cornice nazionale generale di riferimento’ e le commissioni costruiscono le tracce declinando le indicazioni ministeriali secondo lo specifico percorso formativo attivato dalla scuola.
LA TERZA PROVA IN CASI PARTICOLARI. Per le sezioni ESABAC, ESABAC techno, sezioni con opzione internazionale, per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia, è presente una terza prova scritta.
IL COLLOQUIO ORALE. Il colloquio si svolge dopo gli scritti e riguarda anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Si tratta di un colloquio in chiave pluri e interdisciplinare: in poche parole, la commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite sia il profilo educativo, culturale e professionale dello studente. Prenderà il via da uno spunto iniziale scelto dalla Commissione.
Questa è la fase dell’esame in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi sono indicati nel documento del Consiglio di classe di ciascuno studente. Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza PCTO (i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel percorso degli studi.
Il ministero sottolinea che in coerenza con quanto definito nelle Linee guida per l’orientamento – emanate in attuazione della riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – il colloquio dell’esame di Stato assume un valore orientativo: data la sua dimensione pluridisciplinare, mette il candidato in condizione di approfondire le discipline a lui più congeniali. Per tale motivo, la commissione d’esame tiene conto delle informazioni inserite nel Curriculum dello studente: da qui emergono, infatti, le esperienze formative del candidato nella scuola e nei vari contesti non formali e informali.
Nella parte del colloquio dedicata ai PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), lo studente può evidenziare il significato di tale esperienza in chiave orientativa e, quindi, può collegarla con le proprie scelte future, sia che comportino la prosecuzione degli studi sia che prevedano l’inserimento nel mondo del lavoro.
C’è poi il Curriculum dello studente, un documento che verrà allegato al diploma conseguito al superamento dell’esame di Stato, e che svolge un ruolo importante all’interno del colloquio. Da quest’anno, a sottolineare il valore orientativo del Curriculum dello studente, le informazioni in esso presenti sono desunte dall’E-Portfolio orientativo personale delle competenze introdotto dalle ‘Linee guida per l’orientamento’.
Nel Curriculum dello studente confluisce quanto presente nelle sezioni ‘Percorso di studi’ e ‘Sviluppo delle competenze’ dell’E-Portfolio. Nella prima sezione i candidati possono visualizzare le informazioni sul loro percorso di studi, che figureranno nella prima parte del Curriculum. Tramite la sezione ‘Sviluppo delle competenze’ i candidati possono inserire sia informazioni sulle certificazioni conseguite sia soprattutto sulle eventuali attività extra scolastiche, che vanno a confluire rispettivamente nella seconda e nella terza parte del Curriculum. Ciò permette di dare evidenza alle esperienze più significative, soprattutto quelle che possono essere richiamate nello svolgimento del colloquio.
IL ‘CAPOLAVORO’. Nell’E-portfolio c’è la sezione ‘Capolavoro’ creata per aiutare gli studenti a selezionare e conservare i loro lavori più importanti dell’anno scolastico. Secondo le ‘Linee guida per l’orientamento’, ogni studente deve scegliere personalmente almeno un lavoro per anno scolastico che consideri rappresentativo dei propri progressi. Questo lavoro, chiamato per l’appunto ‘Capolavoro’, viene selezionato con l’aiuto dei docenti tutor o di riferimento, che supportano gli studenti nel processo di autovalutazione e riflessione critica.
Il ‘Capolavoro’ – elaborato obbligatoriamente da tutti gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori e caricato sul portfolio digitale dello studente – non sarà però oggetto del colloquio di esame e non va a confluire nel Curriculum dello studente, di cui invece tiene conto la Commissione nello svolgimento del colloquio.
LA COMMISSIONE D’ESAME. La commissione è composta da un presidente esterno all’istituzione scolastica, 3 commissari interni e 3 esterni. Il ministero, con un apposito decreto, ha comunicato le discipline affidate ai membri esterni.
CREDITI E VOTI. Nello scrutinio finale il consiglio di classe attribuisce il punteggio per il credito maturato nel secondo biennio e nell’ultimo anno fino a un massimo di 40 punti: 12 punti per il terzo anno, 13 per il quarto anno e 15 per il quinto anno. La valutazione sul comportamento concorre alla determinazione del credito scolastico.
Il voto finale dell’esame di Stato è espresso in centesimi così suddivisi: massimo 40 punti per il credito scolastico; massimo 20 punti per il primo scritto; massimo 20 punti per il secondo scritto; massimo 20 punti per il colloquio.
La commissione può assegnare fino a 5 punti di ‘bonus’ per chi ne ha diritto. Dalla somma di tutti questi punti risulta il voto finale dell’esame. Il punteggio massimo è 100, e c’è la possibilità della lode. Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100. (AGI)
SIM