Perché solo “la libertà e il pluralismo dei media garantiscono il pieno dispiegarsi di alcuni dei diritti irrinunciabili per la democrazia e la misurazione della sua qualità: il diritto alla libertà di espressione e di informazione”. Per Mattarella “l’informazione libera, indipendente e plurale è un diritto dei cittadini, un dovere per tutti esigerla. E’ l’antidoto per contrastare fenomeni manipolativi”.
Nel mondo ci sono “nuovi protagonisti globali” che usando in modo spregiudicato le piattaforme web prescindono ormai dalle legislazioni. A questi rischi si sommano “le mai abbandonate tentazioni di poteri pubblici di fissare a loro volta limiti agli spazi di libertà di informazione, piuttosto che proporsi doverosamente di garantire e sostenere quei medesimi spazi di libertà”.
Mattarella alza lo guardo anche sulle imprese editoriali, che devono avere “sostenibilità” economica come “garanzia di libertà” e devono “poter operare in un ambiente che consente pari opportunità di mercato e adeguate tutele”.
Il prezzo che i giornalisti pagano alla libertà di informare è altissimo, basti pensare alle decine di cronisti morti nei teatri di guerra, a cominciare da quella in Ucraina. Un conflitto in cui la Russia, come altri in altre guerre, ha nuovamente ammonito il Presidente, si avvale “di armi ibride giocate sul terreno delle fake news dirette alle opinioni pubbliche dei Paesi democratici per manipolarle”. “E’ un sovrappiù di responsabilità per le agenzie di stampa il compito di restituire verità contro le azioni di propaganda che puntano ad adulterare i fatti e a intossicare così le coscienze” ha concluso il capo dello Stato. La libertà e il pluralismo dei media sono irrinunciabili per la democrazia e in questo quadro le agenzie di stampa sono “alimento indispensabile per il sistema democratico e la libertà del continente”. Sergio Mattarella riceve al Quirinale una delegazione dell’Alleanza europea delle Agenzie di stampa e mette in guardia dai nuovi attori globali che operano sulle piattaforme digitali ma anche dal “potere pubblico” che non abbandona la tentazione di limitare la libertà dell’informazione.
Mentre le guerre contemporanee usano ormai le fake news come “armi ibride”, mentre l’Unione europea ha approvato la Dichiarazione europea sui diritti e principi digitali e il Media freedom act e ha richiamato i 27 a rispettare il pluralismo, mentre anche in Italia il dibattito sui nuovi vertici Rai e sulla riforma della sua governance occupa la politica e contrappone maggioranza e opposizioni, il Capo dello Stato ci tiene a manifestare tutto il suo rispetto per il mondo del giornalismo. “Voglio parlare in piedi davanti a voi – spiega – perché le istituzioni devono avere rispetto per la stampa”.
Le agenzie di stampa, sottolinea Mattarella, sono “le fonti di quella informazione primaria di qualità che è indispensabile alimento per il sistema democratico e di libertà del continente”. Un rilievo sottolineato anche dal sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini per il quale Le agenzie sono “la prima linea dell’informazione nel mondo”, proprio mentre c’è “l’urgenza di difendere l’integrità del sistema informativo a livello internazionale”.
Il capo dello Stato ricorda i “forti cambiamenti” dovuti alle innovazioni tecnologiche “che hanno mutato la stessa fruizione delle notizie da parte dei cittadini, rivoluzionando tempi e gli stessi controlli sulla loro accuratezza”. La trasformazione digitale “offre straordinarie opportunità. Al contempo la sfida per le nostre società democratiche è quella di evitare che l’accelerazione dei mutamenti comporti la regressione di diritti fondamentali derivanti da quell’unità di valori, indivisibili e universali, sulla quale si fonda l’Unione europea”. Proprio per questo è nata la Dichiarazione europea sui diritti e principi digitali per il prossimo decennio digitale, cornice entro cui si è iscritto anche il media freedom act. (AGI)