Mattarella da Lula, sinergie su lotta fame e urgenza Mercosur


Un’ora di colloqui al Palacio del Planalto per rilanciare i rapporti tra due popoli amici, segnati dal legame storico della migrazione italiana in Brasile, che celebra nel 2024 i 150 anni, e dalla capacità di aiuto reciproco, nei “momenti particolari”, come fu il sostegno brasiliano alla liberazione dal nazi-fascismo e, di recente, l’aiuto italiano alle zone alluvionate di Porto Alegre.
Sergio Mattarella e Luiz Inacio Lula da Silva si incontrano a Brasilia, a un anno dalla visita del presidente brasiliano in Italia. Oltre alla grande amicizia tra i rispettivi popoli, e al livello ottimo dei rapporti bilaterali sul piano economico e culturale, i due presidenti trovano sinergie sulle sfide mondiali che i loro Paesi, presidenti del G7 e del G20, si trovano davanti, come il contrasto ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze crescenti nel mondo. Focus anche su temi come la diffusione della sicurezza alimentare e la lotta alla fame, con Mattarella che assicura l’impegno dell’Italia a sostenere il progetto che Lula ha lanciato di recente (Alleanza globale contro la fame e la povertà).
Una visione di forte attenzione al rafforzamento degli strumenti del multilateralismo globale accumuna i due presidenti e da entrambi arriva l’esortazione al raggiungimento dell’accordo tra Unione Europea e Mercosur. L’intesa tra i Ventisette e il mercato comune dell’America meridionale viene definito da Mattarella “indispensabile e doveroso”, di “portata storica. Mentre da Lula arriva l’esortazione all’Ue a “superare le contraddizioni interne” per chiudere “al più presto” una intesa che sia “equilibrata”.
Restano sullo sfondo i rapporti economici che, sottolinea Lula, sono tornati di recente ai livelli di dieci anni fa, con un interscambio pari e dieci miliardi di dollari, e gli importanti investimenti di Stellantis e Enel in Brasile. Oltre ai legami culturali che fondano le loro radici nella musica e nella poesia (Mattarella ricorda l’amicizia tra Giuseppe Ungaretti e Vinicio de Moraes). Ma sullo sfondo restano anche le diverse sensibilità su alcuni dossier, come l’Ucraina e il Medio Oriente. Lula non parla dei due conflitti che affliggono la comunità internazionale. Il Brasile ha tenuto una linea rigida rispetto all’intervento israeliano nella Striscia di Gaza contro Hamas, che ha spinto Lula a ritirare l’ambasciatore a Tel Aviv. Mentre sul fronte ucraino, pur avendo condannato l’invasione russa, Brasilia non è arrivata a sostenere le risoluzioni Onu contro Mosca.
Nel giorno in cui Volodymyr Zelensky apre alla possibilità che la Russia possa partecipare al prossimo summit sull’Ucraina, Mattarella è netto nel chiedere una “pace giusta e duratura”, nel rispetto del diritto internazionale, che “sorprendentemente” un Paese che siede nel consiglio di sicurezza dell’Onu ha violato. Il capo dello stato italiano poi lamenta le “immani sofferenze” del popolo palestinese e ribadisce che la soluzione “’due Stati’ e’ l’unica che può portare sicurezza e sviluppo a entrambi i popoli.
A margine della visita si tiene la firma di un accordo tra i governi sulla conversione delle patenti di guida, mentre e’ adottata ma ancora non siglata l’intesa che porterà alla collaborazione i due ministeri del Turismo.
Dopo la colazione al palazzo sede del ministero degli Esteri, nel pomeriggio brasiliano Mattarella si recherà in visita al congresso, poi a una mostra di artisti Italo-brasiliani e infine incontrerà la comunità italiana nella sede dell’ambasciata. Domani visita alle zone alluvionate di Porto Alegre e poi le tappe a San Paolo e Rio de Janeiro prima del rientro in Italia, previsto per sabato. (AGI)