Mariella Renda, fotografa per passione, ci racconta la Tunisia.


Di Ettore Minniti

Mariella Renda, nasce a Caltagirone nel 1968, fotografa per passione, innamorata del deserto, protagonista di tante mostre, con la sua personale fotografica ‘Sguardi di Sabbia e di Vento’ , curata da Giovanni Canfailla e presentata da Salvatore Parlagreco, ci presenta una sequenza di fotografie che guidano il visitatore nell’emozionante bellezza della terra di Tunisia.

Mariella Renda perché ha scelto di raccontare, con la sua arte fotografica, la Tunisia?
Ho cercato di raccontare attraverso i miei scatti piccoli frammenti di umanità spesso invisibili con la meraviglia che meritano, frammenti di vita e quotidianità che incantano chi ha la voglia e la possibilità di guardare con occhi attenti curiosi e affamati di conoscenza.
Sono felice, tra l’altro, di avere stuzzicato la curiosità di tanti visitatori, la voglia di visitare la Tunisia e conoscere una realtà non lontana da noi geograficamente ma lontana culturalmente.
Grazie a chi ha saputo cogliere il senso e l’essenza di ciò che volevo trasmettere, e grazie infine a chi attraverso le mie foto ha colto un po’ di me.

Un critico ha scritto: “Le opere, man mano che si guardano nel loro percorso espositivo, catturano il fruitore, lo conducono alla riflessione e lo trasportano in un mondo ora reale ora onirico, sapendo raccontare ciò che l’occhio ha visto. La fotografa Mariella, che conosce la tecnica fotografica, mescolando ai colori l’unico materiale ‘la luce’, trasmette con la foto tutte le emozioni scaturite dall’anima, spaziando dal paesaggio al figurativo fino a raggiungere la sintesi in un astrattismo raffinato”.
Quali sono i motivi che l’hanno indotta a raccontare la Tunisia attraverso il deserto?
I miei viaggi mi hanno portata in villaggi beduini per conoscere tradizioni e sorseggiare un buon tè con la gente del luogo e poi il viaggio in groppa ai dromedari. Non avevo mai fatto una traversata sul dromedario ed ero euforica per quell’esperienza! L’euforia è subito passata perché sentivo la schiena del paziente quadrupede sotto di me. Questo inconveniente dovuto alla scomoda sella non poteva costituire un ostacolo al mio obiettivo … l’avventura continuava, il sole stava scendendo e le ombre si allungavano sempre di più. Dio ha creato le terre con i laghi e i fiumi perché l’uomo possa viverci e il deserto affinché possa ritrovare la sua anima, secondo un proverbio Tuareg. Non era facile fotografare mentre il dromedario passeggiava ondeggiando sulla sabbia, ma quando compresi che quella era una straordinaria opportunità, afferrai con una sola mano la sella e con l’altra sollevai la mia reflex per cogliere l’attimo fuggente di questo bellissimo momento.

Quali emozioni porta con sé dopo questa avventura?
Con queste immagini ho cercato di raccontare la mia favola vissuta in una terra per me magica fatta di profumi, arte, musica, canti, storia, cultura, buon cibo, semplicità, accoglienza, contrasti e grandi sorrisi. La Tunisia è una terra ove il tempo scorre con una straordinaria lentezza che ti permette di assaporare la sua emozionante bellezza.

Dopo la mostra, è in viaggio nuovamente per la Tunisia ospite della comunità italiana attraverso l’associazione CIM (Confederazione Italiani nel Mondo).
Aspettative?
Il 27 gennaio la CIM ha organizzato un evento culturale per le premiazioni del concorso letterario ‘Intrecci Mediterranei’, presidente di giuria il noto scrittore, sceneggiatore, Maurizio De Giovanni, dove 40 connazionali si sono raccontati con la loro esperienza di vita quotidiana in Tunisia.
Il presidente della CIM, Giuseppe Garozzo, che ringrazio per aver sponsorizzato la mostra, mi ha invitata alla loro iniziativa culturale, perché oltre la letteratura, anche l’immagine fotografica, scolpisce nella memoria il particolare rapporto storico che lega il popolo italiano e quello tunisino. Ricordo a me stessa che tra il XIX e il XX secolo ci fu una forte emigrazione di italiani verso la Tunisia. Alcuni quartieri di Tunisi furono abitati da siciliani.
Un legame solido che va valorizzato, e la cultura è uno strumento idoneo per lo scopo.
Ho anche fatto mio il motto della CIM: “creare ponti e non barriere!

Per questo successo inaspettato si sente di ringraziare qualcuno?
Un grazie di cuore ai miei figli che sono la mia fonte di ispirazione ed energia in ogni mio progetto, grazie alla mia famiglia, ai miei amici e conoscenti, ai numerosi visitatori a tutti coloro che con la loro presenza hanno apprezzamento il mio lavoro. Un ringraziamento alla Cim Tunisia per aver creduto in me. Con grande gioia emozione e orgoglio affermo che non riesco ad aggiungere altro se non un clamoroso e chiassoso grazie.

Hanno scritto di lei. Mariella Renda è un’artista staccata dal solito panorama artistico, dialoga con l’osservatore, attraverso scatti emozionali selezionati con la sua personale tecnica fotografica.
Osservando le sue foto, emerge tutta la sua profonda personalità, quale vera sintesi di emotività poetica. L’artista Mariella è capace di trasformare una visione inanimata, in un’opera creativa, ricercando il confronto diretto con la sua creatività filtrata dalla sua immaginazione e realtà, creando un equilibrio all’intera opera. I suoi scatti ci fanno scoprire paesaggi, persone e costumi, scelti con quello che l’emozione del momento gli suggerisce e a modo conduce l’osservatore attratto dalle sequenze cromatiche della foto.
Ha illustrato, ‘attraverso le sue creature’, la favola vissuta in una terra incantata fatta di sabbia, colori, profumi, musica, storia, buon cibo, semplicità, contrasti e grandi sorrisi.
Le opere di Mariella svelano un sogno che manifesta la realtà interpretata dalle immagini visive composte con ritmica essenziale, per imprigionare le espressioni della natura nella sua interezza. Ogni visione del reale approfondisce le vibrazioni liriche per accompagnare ogni sequenza della realtà che più la emoziona, fermando l’attimo con evocazione ottica.
Le Opere, ricche di pathos, rivelano come l’Artista, attraverso la poesia dei colori e della luce arricchita dal suo intuito emozionale, dalle tematiche trattate e dalla sua creatività, consegna all’osservatore il dramma dell’uomo moderno e conducono la fotografa Mariella Renda a ottenere risultati eccellenti e indubbiamente fanno di Lei un’artista completa (Salvatore Gerbino).

Sentiremo ancora parlare di questa estroversa e geniale fotografa calatina.