Mar Rosso, Italia, Francia e Germania preparano missione navale Aspides contro gli Houthi


Al Consiglio Affari Esteri dell’Ue si discute del piano per una missione militare “forte”, allargata e il più possibile partecipata. Sarà incaricata di difendere (anche con l’uso della forza), le navi mercantili sotto attacco per i raid degli Houthi, che stanno impattando sull’intero commercio internazionale. L’obiettivo è approvare la missione in via definitiva nella riunione del 19 febbraio. Tajani: “Oggi ok sostanziale”. Al vertice si parla anche di Israele e della “soluzione a due Stati”
Il Consiglio Affari Esteri dell’Ue si riunisce oggi con due obiettivi: proseguire con la spinta verso la soluzione dei due Stati per la crisi in Medio Oriente e portare avanti il varo della nuova missione militare Aspides, che sarà incaricata di difendere (anche con l’uso della forza), le navi mercantili nel Mar Rosso, sotto attacco dai raid degli Houthi, che stanno impattando sull’intero commercio internazionale. Nessuna decisione formale dovrebbe essere presa sul tema: l’obiettivo di Bruxelles è approvare in via definitiva la missione nella riunione dei ministri degli Esteri del 19 febbraio.
La missione militare nel Mar Rosso
I ministri dei Ventisette discuteranno oggi al Consiglio Affari esteri il piano di una missione militare “forte”, allargata e il più possibile partecipata nel Mar Rosso tempestato dagli attacchi degli Houthi. L’Unione europea si avvia a lanciare una delle più importanti operazioni congiunte della sua storia. La proposta della missione navale sarà presentata oggi. Italia, Francia e Germania, in un documento che presenteranno al Consiglio Affari Esteri di questa mattina, scrivono: “Data la gravità della situazione attuale e i nostri interessi geostrategici, è importante che l’Ue dimostri la sua volontà e le sue capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo. La missione sarà in linea con la Convenzione Onu sul diritti del mare e sarà difensiva”, si legge nel testo, che sottolinea “l’importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti” della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz. Come spiega il Corriere della Sera, si ipotizza un’operazione in base all’articolo 44 del Trattato, che prevede che il Consiglio possa affidare la realizzazione di una missione “a un gruppo di Stati membri che lo desiderano e dispongono delle capacità necessarie per tale missione”, in coordinamento con l’Alto rappresentante Ue. Sarebbe emersa l’idea che il quartiere generale della missione possa essere l’Italia.

Tajani: missione nel Mar Rosso passo verso vera difesa Ue
La missione militare europea nel Mar Rosso che Roma sta promuovendo con Parigi e Berlino rappresenta “un passo considerevole verso una vera difesa europea. L’Italia è pronta a fare la sua parte”, ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Quello nel mar Rosso “è un intervento militare a difesa delle navi mercantili italiane, c’è un crollo nel traffico mercantile, noi siamo un Paese esportatore e abbiamo il dovere di difendere le nostre navi. Non facciamo la guerra a nessuno ma difendere le nostre navi è un dovere della Repubblica e del governo”, aggiunge rispondendo a chi gli chiedevanse non temesse che la missione navale non sia vista come un intervento militare nell’area. “Noi stiamo proponendo assieme a Francia e Germania una missione che possa garantire la sicurezza del traffico marittimo. Io mi auguro che si possa già approvare definitivamente la missione nel prossimo Consiglio Affari Esteri dopo un sostanziale via libera nella riunione di oggi”, conclude, dicendo che per l’Italia la missione nel Mar Rosso “può comprendere” anche la missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz. Sulla tema “informeremo il Parlamento”.

In cosa consisterà la missione
“Serve una missione larga, sarà difensiva ma sarà una difesa armata”, ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo il quale “non possiamo costringere i mercantili a fare il periplo”. A Berlino, la coalizione al governo si è mostrata subito compatta sul lancio di una missione europea. Sulla stessa linea anche la Francia, che tra l’altro è stata promotrice della coalizione di volontari che, attraverso la missione Emasoh Agenor, pattuglia dl 2020 lo stretto di Hormuz, che separa la Penisola arabica dall’Iran. L’intreccio tra la futura missione nel Mar Rosso – che si chiamerà Aspis – e l’operazione Agenor è uno dei punti chiave per determinare il perimetro allargato della missione navale per difendersi dagli Houthi, che potrebbe quindi comprendere la sorveglianza di un ampio tratto di mare che va dal Mar Rosso, passa per il golfo di Aden, e arriva proprio allo stretto di Hormuz. Sarà, hanno puntualizzato più fonti europee e lo stesso Tajani, una missione di natura difensiva, a differenza dell’operazione Prosperity Guardian lanciata contro gli Houthi da Usa e Regno Unito, con la quale però l’Ue avrà una qualche forma di coordinamento. Il numero di Paesi che invierà navi da guerra non è ancora chiaro, e resta da vedere se alcuni di loro sceglieranno di usare per la nuova missione le imbarcazioni inviate per l’operazione Agenor, che vede tra i partecipanti anche l’Italia. Sulla necessità della missione c’è invece un generale consenso.
Le conseguenze commerciali
La crisi nel Mar Rosso non pare attenuarsi e il contraccolpo sul commercio è tangibile: secondo Unimpresa, la minaccia Houthi sul canale di Suez, da dove passa il 20% delle merci del mondo, ha fatto crollare del 90% il traffico marittimo. Sono a rischio 5,5 miliardi di export agroalimentare italiano verso l’Asia, è stato l’allarme di Coldiretti. La Casa Bianca, nel frattempo, ha sottolineato come l’azione militare degli Usa per fermare gli Houthi “richiederà tempo”, mentre Politico ha spiegato che, secondo le informazioni dell’intelligence statunitense, i miliziani yemeniti stanno cercando più armi dall’Iran e potrebbero attaccare direttamente le forze occidentali nella regione.

Fonte: https://tg24.sky.it/mondo/2024/01/22/mar-rosso-houthi-missione-navale-ue