Manovra: Turco (M5s), svendite di Stato, allarme su sparkle


“Non solo tagli alle pensioni, alla spesa sociale, alla sanità e agli investimenti. Nella terza Manovra neoliberista del Governo Meloni, completamente avviluppata nell’austerità del nuovo Patto di stabilità europeo approvato dall’Esecutivo in carica, sta per arrivare una nuova ondata di privatizzazioni, ovvero le svendite di Stato”. Lo afferma in una nota il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e coordinatore del tavole pentastellato su economia, lavoro, imprese. “Ad annunciarlo – aggiunge – sono diversi esponenti del Centrodestra, che del resto confermano il quadro tratteggiato nell’ultimo Def. In ballo ci sono pezzi di Poste, Ferrovie e utilities energetiche. L’ipocrita giustificazione, secondo la quale il ricavato della svendita di questi asset permetterebbe la riduzione del debito pubblico, è smentita da decenni di storia economica italiana. Le svendite di Stato non hanno mai permesso una riduzione del debito, che è sempre aumentato, ma hanno soltanto impoverito il Paese. In questo contesto, dopo la penosa ritirata del Governo sulla rete Tim, di cui è stata supinamente avallata la cessione al fondo americano Kkr, assistiamo scioccati all’ulteriore inerzia del Governo su Sparkle, ovvero la società di Tim che possiede e gestisce una rete globale e tecnologicamente avanzata di oltre 600mila chilometri di fibra, con dorsali terrestri e sottomarine in Europa, nel bacino del Mediterraneo, in Nord America e in Sud America. Insomma, una società strategica sia dal punto di vista delle telecomunicazioni e del digitale, sia dal punto di vista della sicurezza nazionale. Ebbene, dopo aver garantito che sarebbe salito al 100% nel capitale di Sparkle, assicurando un doveroso presidio pubblico, oggi il ministero dell’economia si ostina ancora a non muovere un dito. Un attendismo pericoloso, visto che come confermano tutte le cronache giornalistiche, sulla società si sta da tempo concentrando l’interesse del fondo spagnolo Asterion. Il Governo sarà prontamente chiamato a riferire su questa nuova stagione di privatizzazioni che rischiano di trasformare l’Italia in un discount aperto ai fondi esteri. È questo il prezzo che gli italiani pagheranno per garantire la fine della legislatura alla Meloni”, conclude. (AGI)