Manovra: Turco (M5s), concordato disastroso


“La valanga di tagli e tasse che sta per abbattersi sugli italiani è dimostrata chiaramente dal flop annunciato del concordato preventivo fiscale. L’ormai famigerato ‘accordo’ tra Fisco e partite Iva, nonostante disperati tentativi di cambiamento da parte del Governo e nonostante un osceno condono introdotto per provare a spingere le adesioni, è un flop totale. Oggi il Sole 24 Ore effettua un sondaggio tra i professionisti secondo il quale l’85% di essi ritiene il concordato poco conveniente o per niente conveniente per i propri clienti”. Lo dice in una nota il senatore M5s Mario Turco. “Si tratta – aggiunge – di una percentuale pressoché identica a quella di un altro sondaggio effettuato dalla testata economica e pubblicato lo scorso 1° luglio. Insomma, il concordato preventivo fiscale si conferma come un disastro totale. D’altro canto parliamo sempre più di un mostro a due teste: da una parte un condono, rafforzato dall’oscena modifica approvata nel recente Dl omnibus; dall’altra un’incredibile estorsione di Stato per chi non dovesse aderire, confermata dalle ultime istruzioni dell’Agenzia delle entrate con cui si minacciano i contribuenti che non vogliono aderire evocando programmi di più intensa capacità operativa per maggiori controlli fiscali a loro carico. Ma che bell’esempio di nuovo rapporto collaborativo tra Fisco e contribuenti! Per non parlare di come il disastro del concordato, con le ricadute in termini di minor gettito, sia destinato a incenerire le varie promesse fiscali della maggioranza. In particolare la riduzione dell’aliquota intermedia Irpef sul ceto medio, tanto sponsorizzata da Fi, e l’estensione della flat tax al 15% per gli autonomi fino a 100mila euro di ricavi, tanto voluta dalla Lega. Entrambe le misure, infatti, dovrebbero essere finanziate col gettito del concordato, ma hanno entrambe un costo ben superiore a quel poco che a questo punto si potrà recuperare dallo strumento. La conclusione è che le tasse aumentano, sia direttamente sia indirettamente, come frutto di tutti i tagli che il Governo Meloni porterà in dote con la prossima Legge di bilancio”, conclude. (AGI)