“Le preoccupazioni delle associazioni dei commercianti e degli artigiani sui possibili emendamenti governativi relativi al fondo di garanzia Pmi vanno ascoltate”. Così Antonio Misiani, senatore Pd e responsabile imprese della segreteria nazionale del partito. “Le garanzie del Fondo, decisive negli anni della pandemia Covid, dalla legge di Bilancio 2023 hanno iniziato un percorso di ridimensionamento. Il decalage è stato omogeneo per classe dimensionale di impresa, ma l’effetto è stato pesante soprattutto per micro e piccole imprese che sia nel 2023 che nel 2024 stanno assistendo a un calo importante dei volumi creditizi complessivi e delle erogazioni garantite, in particolare per il credito a medio lungo termine. L’ipotesi di una ulteriore riduzione della garanzia per le operazioni di liquidità – ha aggiunto – sarebbe una scelta molto discutibile, che finirebbe certamente con l’aggravare la situazione creditizia delle micro e piccole imprese. Le Pmi rimangono bancocentriche ma soffrono difficoltà crescenti nell’accesso al credito perché le banche si vanno concentrando sulle aziende di maggiore dimensione e affidabilità. Le modalità di funzionamento del Fondo pubblico devono tenere innanzitutto conto di questa situazione, per massimizzare i benefici del sistema di garanzie statali a favore delle Pmi. Meglio quindi lasciare nell’immediato invariato l’assetto attuale, per poi – ha concluso – procedere a un intervento organico nella legge annuale per le Pmi preannunciata dal governo”. (AGI)
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