Per valutare se chiedere un contributo di solidarietà ad alcuni settori economici “innanzitutto aspettiamo i dati Istat. Poi si potrà vedere se e a chi, se servono o non servono. Finché non c’è un quadro chiaro delle proiezioni sulla legge di Bilancio, si tratta di un dibattito teorico”. Lo dice, intervistato da Qn, il capogruppo FdI alla Camera, Tommaso Foti.
“E visto che parliamo di aziende quotate in borsa, ritengo che sia opportuno evitare di dare informazioni in questo momento e almeno fino a quando non ci sarà stato il ragionamento con i settori interessati. Quali? Non è il momento di dirlo anche perché, ripeto, stiamo parlando di ipotesi”.
Taiani ha però fatto sapere che Forza Italia è contraria a qualsiasi tassa sugli extra profitti…”Ma infatti nessuno parla di tasse. Il contributo di solidarietà è una cosa diversa e vorrei sottolineare che per il momento il problema non si pone. E se ci sarà necessità, lo si potrà pensare in piena collaborazione con gli eventuali destinatari”, sottolinea Foti.
Quanto alle accuse dell’opposizione sul fatto che l’esecutivo si appresti a varare un nuovo condono, “mi viene da dire che a volte la libertà di parola viene confusa con le parole in libertà. Non c’è nessun condono, si dà la possibilità di regolarizzare alcune posizioni. Ed è nell’interesse dello Stato perseguire una politica di collaborazione con il contribuente”.
Il mandato in Europa di Raffaele Fitto lascia spazio a un eventuale rimpasto di governo? “Le scelte le fa il presidente del consiglio. Per quanto riguarda la delega di Fitto direi di aspettare prima che venga lasciata libera: oggi Fitto non è in una situazione incompatibilità, tanto per essere chiari. Si va avanti normalmente. Poi il presidente del consiglio saprà trovare la strada migliore per le deleghe. Il rimpasto è uno di quei cosiddetti retroscena che poi si rivelano fake news e che secondo me non aiutano i giornali a vendere copie, anzi”, la risposta di Foti. (AGI)